«Si tratta di un'ordinanza che andrebbe a tutelare non solo le proprietà pubbliche e private dell'entroterra, come orti, giardini, vigneti, uliveti e altre coltivazioni – spiega Gerolamo Calleri, presidente di Coldiretti Liguria – ma anche le persone che vivono nelle città e sulla costa, visto che gli ungulati si spingono fino in queste zone e possono creare problemi di igiene e di sicurezza. Parliamo anche di danni provocati ai muretti a secco, che vanno preservati soprattutto in vista delle piogge autunnali, che ci auguriamo non siano troppo copiose».
Pronte quindi le richieste concrete da attuare tempestivamente su tutto il territorio: si parte dalla cattura, allontanamento ed eventuale abbattimento dei cinghiali, sia nelle aree rurali, sia nelle zone vicine alle città. L'associazione chiede anche di vietare la somministrazione di cibo, per evitare che gli animali si avvicinino ai centri abitati, e di impegnare i proprietari di terreni a mantenere pulite le proprietà dalla vegetazione spontanea.
«Chiediamo infine – spiega Calleri – il supporto della Polizia provinciale, eventualmente coadiuvata da quella municipale e dalle altre autorità competenti, nell'esecuzione delle ordinanze, ponendo sempre al primo posto la sicurezza della popolazione». (3 settembre)