Le stagioni e le precipitazioni alle quali siamo sempre stati abituati stanno infatti lasciando il posto a fenomeni più forti, più brevi, più concentrati: come gli esperti affermano andiamo sempre più verso un clima tropicale con fortissimi temporali, bombe d'acqua, raffiche di vento di forte intensità. Insomma: verso situazioni che non ci sono mai appartenute.
Eppure la tecnologia dovrebbe riuscire a darci una mano, e molto spesso così è.
Però poi ci ritroviamo ancora dinnanzi a queste situazioni, a danni, a emergenze, a viabilità interrotte, attività allagate, tombini e scolmatori che non riescono a reggere. Insomma ci troviamo davanti al disagio più totale.
Dalla Val di Vara a quella del Magra, dalla Riviera alla città: buona parte del territorio provinciale è stato messo in ginocchio. E di conseguenza le sue genti, i suoi territori, la sua economia. Sono appena passate circa due settimane dalla tromba d'aria che ha colpito il litorale di Marinella e Fiumaretta ed ora siamo di nuovo a leccarci le ferite.
In questi casi invochiamo che i Sindaci, il Prefetto, il Presidente della Provincia e quello della Regione si attivino per chiedere lo stato di emergenza, almeno al fine di ottenere degli aiuti in primis per tornare alla normalità e poi per poter risarcire chi ha perso merci o lavoro. Commercianti con i negozi allagati, agricoltori con raccolte delle olive e vendemmia a rischio, operatori del turismo che si sono rivisti cancellare le prenotazioni.
Dopo questo passaggio è però ben chiaro che non sia possibile che ad ogni pioggia o temporale si debba pregare ed aspettare che il peggio passi. Quanto accaduto è si colpa del tempo atmosferico, ma non crediamo che non vi siano responsabili o referenti per quanto accaduto. Perché che piova è naturale, ma che le strutture non reggano no. (25 agosto)