Calleri, 53 anni, sposato con due figlie, ad Albenga conduce con il fratello Claudio l'azienda di famiglia specializzata in particolare nelle orchidee e in piante fiorite da serra. Qui, per riscaldare le serre, ha realizzato nel 2007 la prima centrale termica ligure a biomasse e a emissioni zero. Fino al 2008 era stato presidente dell'associazione per la promozione florovivaistica Floras e nel luglio 2012 era stato nominato consigliere della Cooperativa "L'Ortofrutticola" di Albenga, carica che ha lasciato dopo essere stato eletto presidente di Coldiretti Savona.
«Assumo un'eredità pesante – dichiara Gerolamo Calleri – perché sostituisco Germano Gadina che per molti anni ha dato anima e corpo nell'interesse dell'agricoltura ligure. Metterò tutto il mio impegno per riuscire a seguire la sua strada. Certamente il lavoro è difficile: dobbiamo batterci per la difesa di un territorio che registra l'abbandono dei boschi e di molte zone rurali. Sappiamo invece che solo con il presidio che l'agricoltura può dare, si possono garantire la sicurezza e la tranquillità non solo alle imprese, ma a tutta la nostra regione. Il recupero dell'attività nei boschi e la loro pulizia - la Liguria ha un 80% di superficie boscosa - oltre a dare reddito a chi vi lavora, previene dalle alluvioni che, ormai annualmente, colpiscono la regione. E così la pulizia dei rivi. Senza un'azione in questo senso che garantisca un territorio sano, vivo, pulito, anche gli investimenti che potrebbero essere favoriti dal nuovo Psr (Piano di sviluppo rurale) rischierebbero di essere resi vani».
A proposito del nuovo consiglio regionale, Calleri aggiunge: «Per la prima volta in questa campagna elettorale tutti i partiti hanno indicato l'agricoltura come uno dei settori più importanti per lo sviluppo economico e per la difesa del nostro territorio. Spero e conto che, con la nuova amministrazione che governerà la Regione, dalle parole ora seguano i fatti».