Nel corso di un affollata assemblea di operatori nella sede della Regione Liguria, a Genova, l'associazione "Donnedamare per l'impresa balneare" guidata da Bettina Bolla e il Cesab-Centro ricerche scienze ambientali e biotecnologiche, hanno presentato il "Manifesto per lo sviluppo sostenibile e della ricettività marina"
Con questa iniziativa, gli operatori vogliono ribadire con forza e decisione che le circa 1300 imprese balneari eco-sostenibili liguri portatrici sane di buone pratiche devono essere escluse dalla eventualità delle aste pubbliche, poiché in linea con la corretta applicazione della direttiva servizi (CE 123/2006), la cosiddetta Direttiva Bolkestein Ue, appunto.
Con l'entrata in vigore della Bolkestein, senza correttivi, affermano gli operatori, "le multinazionali avranno libero accesso nei territori, con gravi rischi per l'ambiente".
Gli operatori affermano che uno sviluppo sostenibile è alla base della crescita turistica, culturale, economica del Paese, da qui il "Manifesto" con dieci punti che i balneari ritengono imprescindibili per tutti gli operatori.
Una sorta di "decalogo" comportamentale che impone il libero accesso al mare per tutti, la gestione eco-sostenibile degli spazi, più formazione, l'accoglienza e il rispetto delle aree e degli spazi, la salvaguardia della natura, la promozione della conoscenza dei luoghi, la sostenibilità energetica, lo sviluppo della filiera verde nelle strutture, la lotta ai rumori molesti, l'utilizzo delle nuove tecnologie.
Per la Giunta della Regione Liguria è intervenuto l'assessore al Turismo Angelo Berlangieri, presenti anche i consiglieri regionali Edoardo Rixi e Marco Melgrati e l'ex presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza.