"Ferma restando la convinzione che le sagre siano un motore di sviluppo, - spiegano - una radicata tradizione e una forza coesiva importante nella popolazione, la Fipe-Confcommercio ha redatto un protocollo nazionale d'intesa in data 11 giugno 2010, ribadito a livello provinciale il 29 ottobre 2010, con il chiaro intento di limitare il fenomeno. Nel corso di tali manifestazioni vengono in realtà somministrati alimenti e bevande, spesso in difformità con le vigenti normative igienico sanitarie, fiscali e di tutela sul lavoro.
Ciò si traduce in una concorrenza sleale verso gli operatori del settore che invece sono tenuti alla scrupolosa osservanza delle innumerevoli legislazioni in materia e a sopportare i relativi costi e oneri fiscali. Ma anche, fattore ancor più grave, in una scarsa tutela della salute degli avventori con tutti i rischi che questo comporta. E la nostra provincia patisce ogni anno veri e propri ricoveri di massa per ingestione di cibi non a norma. Le organizzazioni firmatarie hanno proceduto a sensibilizzare sindaci e organi di controllo al fine di scongiurare i rischi per gli operatori e per gli avventori. Hanno altresì redatto un manifesto di semplici indicazioni traguardando le quali verranno preservate tradizioni, valorizzate le produzioni locali e incentivate le capacità turistiche della nostra Provincia". Ecco la disciplina delle Sagre: 1) Venga fissata una data ultima entro la quale le associazioni siano tenute a presentare le richieste per l'organizzazione delle Sagre. Nelle domande siano contenuti gli estremi per celebrare la Sagra e la tipologia della stessa. Che sia cura delle amministrazioni comunali la redazione di un opportuno calendario da comunicare agli organi di controllo al fine di organizzare opportuni servizi di vigilanza a tutela degli utenti; 2) Le sagre siano storiche, consolidate nel tempo e di breve durata; promuovano la tipicità e la cultura locale e le produzioni agroalimentari tipiche; contribuiscano a far conoscere il territorio, la sua storia e le sue tradizioni; 3) Le sagre rispondano a tutte le normative vigenti in materia; 4) Le sagre mantengano livelli qualitativi adeguati in tutti gli aspetti organizzativi, incluso l'obbligo di conservare la documentazione riguardante l'origine delle materie prime; 5) Le organizzazioni collaborino col mondo della ristorazione, dei pubblici esercizi e con il tessuto produttivo locale; 6) Le Sagre siano prive di scopo di lucro, siano fondate sul volontariato, sulla liberalità e sull'impegno gratuito delle persone, favorendo il coinvolgimento della comunità locale.