"La crisi economica è innanzitutto una crisi di mercato - ricorda Federica Maggiani, presidente di CNA La Spezia - se con l'aumento della pressione fiscale si continuano a sottrarre risorse ai cittadini, si continuerà ad abbassare il potere di acquisto, finendo per aumentare i danni alle imprese e all'economia. Abbiamo apprezzato lo sforzo della Regione Liguria, in fase di presentazione del Bilancio di previsione 2014, di non aumentare la pressione fiscale. In questo quadro l'iniziativa assunta dall'assessore Rossetti di chiedere un rinvio dell'applicazione del decreto 68 va apprezzata e appoggiata con decisione. Anche gli enti locali devono produrre uno sforzo virtuoso di contenere imposte e costi dei servizi che in molti casi necessitano di essere riqualificati" Scelte che trovano il consenso della CNA sono anche quella della proroga del Piano Casa, che può produrre risultati positivi per il decisivo settore delle costruzioni ed anche il recepimento in Commissione Bilancio degli emendamenti che accolgono le richieste di CNA Balneatori, riducendo gli aumenti della tassa regionale sui canoni demaniali dal 100% previsto al 25% e sull'esclusione dei titolari dei beni incamerati.CNA sollecita invece un maggior impegno della Regione sulle risorse destinate allo sviluppo economico. La Regione Liguria ha una percentuale di risorse dedicate al totale del settore, comprendente tutti i diversi comparti dell'economia (artigianato, industria, commercio, fiere, ecc.) pari ad una percentuale dello 0,9% del bilancio, la metà della percentuale media delle regioni italiane a statuto ordinario."Dobbiamo invertire questa tendenza - prosegue Federica Maggiani - occorrono maggiori risorse per il credito, per la promozione commerciale delle aziende, per l'internazionalizzazione. Siamo schiacciati dalle richieste di imprese che ci chiedono di aiutarle, le potenzialità sono enormi, le risorse non ci sono ma necessita trovarle". Occorre proseguire con decisione nella direzione della sburocratizzazione e della semplificazione,così come è giunta l'ora di "disboscare" il fardello delle agenzie e delle società partecipate, che hanno un costo non più sostenibile in proporzione a quanto servono: quelle risorse andrebbero direttamente destinate allo sviluppo economico".