L'illegalità, la contraffazione e l'abusivismo incidono sul corretto funzionamento del mercato in quanto falsano il gioco della concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. Questi fenomeni impattano pesantemente sul sistema economico-sociale in quanto determinano la chiusura di imprese oneste e la perdita di posti di lavoro, colpiscono la tutela dei consumatori, la sanità e la sicurezza pubblica, causano un danno d'immagine all'intero Paese. Di seguito, ecco riassunti i principi ispiratori del sistema Confcommercio–Imprese per l'Italia e del suo impegno per la legalità nell'interesse delle imprese e dell'intera collettività, riportati in calce nello Statuto e nel codice etico confederale, nel quale sono citati, fra gli altri: la responsabilità verso il sistema sociale ed economico ai fini del suo sviluppo equo, integrato e sostenibile; l'impegno costante per la tutela della legalità e della sicurezza e per la prevenzione ed il contrasto di ogni forma di criminalità, organizzata e non; il rispetto dei principi di trasparenza, integrità e partecipazione, quale riflesso della democrazia politica ed economica che Confcommercio-Imprese per l'Italia propugna nel Paese; lo sviluppo sociale ed economico volto a contribuire al benessere di tutta la collettività attraverso un'economia aperta, competitiva e di mercato; il rifiuto di ogni rapporto con imprese che risultino controllate o abbiano, comunque, legami e/o rapporti con soggetti od ambienti criminali. Dal 2006 è stata istituita la Commissione Politiche per la Sicurezza e la Legalità - l'organismo nazionale composto da rappresentanti delle categorie e dei territori più esposti ai fenomeni criminali - con il compito di individuare le strategie sui temi della sicurezza e della legalità e attuare le iniziative conseguenti. L'attività della Commissione e dell'intero sistema Confcommercio per il contrasto alla criminalità si articola pertanto su due filoni paralleli ma strettamente collegati fra di loro: la sicurezza, intesa come iniziative per la tutela delle imprese e degli imprenditori rispetto alle attività criminali e violente ai danni di persone o cose (rapine, furti, aggressioni, etc.), e la legalità, nel cui ambito sono ricomprese sia la diffusione della cultura del contrasto all'illegalità e dei valori del vivere civile, sia l'individuazione di strumenti per il contrasto di fenomeni - quali il racket, l'usura, l'estorsione, la contraffazione, l'abusivismo, la corruzione - che inquinano il mercato e limitano la libertà imprenditoriale dei singoli. Fra le attività realizzate a livello nazionale: il Protocollo quadro per la legalità e la sicurezza delle imprese e il Protocollo "video allarme antirapina" entrambi siglati con il Ministero dell'Interno, il Protocollo per la diffusione della cultura della legalità nelle scuole siglato con il Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca.
Per la diffusione della cultura della legalità Confcommercio sostiene e promuove specifici premi, come il "Premio Giorgio Ambrosoli" all'integrità responsabilità e professionalità, rivolto all'individuazione di esempi di buone prassi fra imprese e P.A., e il "Premio Libero Grassi", rivolto agli studenti. Confcommercio - direttamente o attraverso le strutture aderenti - realizza anche strumenti per le imprese (il vademecum antirapina), nonché studi e analisi dei fenomeni criminali (racket, usura, rapine, contraffazione, corruzione, etc.), e partecipa con propri rappresentanti al Cnel, nell'Osservatorio socio economico sulla criminalità; al Ministero dell'Interno, nel Comitato di Solidarietà per le vittime dell'estorsione e dell'usura; ai tavoli anticontraffazione e al Cnac, Consiglio Nazionale Anticontraffazione (organismo intergovernativo istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico); al tavolo intersettoriale sui reati predatori (rapine, furti, etc.) dell'Ossif, l'Osservatorio dell'ABI per la sicurezza nel cui ambito realizza un rapporto annuale.