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Il mercato del lavoro spezzino con il segno più In evidenza

 Ecco un'analisi realizzata da Luca Erba sui dati emersi dallo studio del Centro Studi Tagliacarne e di Union Trasporti.

È stato recentemente presentato il rapporto economico 2023 della nostra economica provinciale. Uno studio di analisi sui dati a cura del Centro Studi Tagliacarne e di Uniontrasporti. Un lavoro prezioso che fotografa la realtà di tutto il tessuto territoriale analizzando settore per settore numeri e dati che danno la rappresentazione esatta di quello che stiamo vivendo. In questo studio vale la pena soffermarsi sui dati inerenti il mercato del lavoro.

Se prendiamo il 2023 i dati ci dicono che il tasso di occupazione provinciale è di 3,6 punti in più rispetto al 2022, raggiungendo il punto più alto dal 2020 in poi, superando, e questo è un elemento che ci deve dare fiducia, di oltre sei punti percentuali il tasso di occupazione nazionale.

Se si guardano i dati dal 2020 al 2023 gli occupati crescono di 8,8 punti percentuali e nell’ultimo anno raggiungono quota 92.100.

Analizzando i dati su base settoriale si vede che gli occupati spezzini si concentrano perlopiù nei servizi: il 23% nel commercio e turismo-ristorazione ed il 53% negli altri servizi.
Il manifatturiero grazie alle grandi realtà dei cantieri navali e all’industria militare si conferma un settore rilevante: incide per il 18,4 % sul territorio spezzino e sul 19% sul plesso manifatturiero ligure. Il 5 % è rappresentato dal settore delle costruzioni. Meno rilevante è l’occupazione agricola. In termini di dinamica, nel 2023 è cresciuta l’occupazione manifatturiera (+15,8%) ad un tasso molto più marcato di quello regionale e nazionale, così come quella del commercio-alberghiero e ristorazione (+38%), da segnalare anche un aumento del dato dell’occupazione edile (+5,1%).
Il tasso di disoccupazione provinciale diminuisce, nel 2023, scendendo al 5,1%, un dato migliore della media nazionale e regionale. Fra il 2020 e il 2023, il valore assoluto del numero di disoccupati tende quasi a dimezzarsi, a fronte di flessioni molto più contenute nel resto della Liguria e dell'Italia.
La discesa del tasso di disoccupazione femminile è nettamente migliore di quella maschile nel corso del 2023, invertendo in misura significativa il gender gap, almeno in termini di persone senza lavoro: il tasso di disoccupazione femminile scende infatti al 3,2%, quello maschile resta all'8,2%. Questa composizione per genere della disoccupazione è una peculiarità spezzina, poiché nel resto del Paese il gender gap continua ad essere consistente.
Il tasso di disoccupazione giovanile, uno dei punti critici del mercato del lavoro, diminuisce di oltre 11 punti nel 2023, attestandosi al 15,9% per la fascia 15-24 anni, più di tre volte superiore al tasso complessivo. A differenza dell'andamento generale della disoccupazione, nella fascia giovanile il decremento è guidato dai maschi, il cui tasso specifico si colloca all 8,8% perdendo poco meno di 10 punti, mentre quello femminile scende di appena quattro decimali, restando al 26,6%. Vi è quindi un gender gap negativo nei giovani, che non si riscontra più nei disoccupati con età più elevata.

Il miglioramento delle prospettive occupazionali riduce l'effetto "lavoratore scoraggiato", inducendo un calo del tasso di inattività provinciale di 1,9 punti nel solo 2023, e di 9,3 punti rispetto al 2019. Il tasso di inattività, pari al 28,6%, rimane ancora leggermente superiore alla media regionale, ma al di sotto di quella nazionale. Rimane un problema soprattutto femminile, con lo specifico tasso di genere che è del 36,9% per le donne e del 20,4% per gli uomini, che beneficiano di un calo più consistente fra il 2022 e il 2023.

Le migliori prospettive occupazionali si riflettono in un riassorbimento dello stock di lavoratori posti in CIG anche a causa dell'emergenza pandemica. Il ricorso alla CIG si riduce sia nel 2023, sia in una ottica di medio termine rispetto al 2020, a ritmi più rapidi di quelli nazionali e regionali. Fra il 2020 e il 2023, tale strumento flette del 97,1% in termini di ore autorizzate, di cui un -53,5% nel solo anno finale della serie storica. La curva del 2023 è talmente inclinata verso il basso da non accusare nessun effetto stagionale in estate, come invece si verifica nel resto dell'economia regionale.
Le poche ore autorizzate riguardano perlopiù operai nel manifatturiero e nell'edilizia ed impiegati nel commercio.
Su base settoriale, il ricorso alla CIG si azzera nell'artigianato e diminuisce del 46% nell'industria. Si evidenzia un solo aumento (+11,8%) nell'edilizia.

Le previsioni sulla domanda di lavoro formulate dalle imprese spezzine di industria e servizi ed elaborate dal sistema informativo Excelsior evidenziano e riflettono il miglioramento del mercato del lavoro locale: le imprese che assumono passano dal 64% al 66% fra il 2022 e il 2023 e gli ingressi previsti sono oltre 21.000, dei quali appena il 34% riservato a giovani. Vi è esigenza di assumere persone con una esperienza professionale definita, generalmente non giovani, poiché il 47% delle assunzioni riguarderà figure di difficile reperimento.
Quasi due terzi degli ingressi passerà tramite i contratti a tempo determinato, con quelli a tempo indeterminato confinati al 15,5%. I settori che assumeranno maggiormente sono quello turistico-ristorativo (35,1%) seguito da quello commerciale (13,4%) e dal comparto metalmeccanico-elettronico (14,6%).
Più della metà degli ingressi riguarderà l'area produttiva dell'impresa, dove si concentrano le assunzioni di personale di difficile reperimento per skills professionali rare, ed il 22,2% nell'area commerciale e delle vendite. Un ulteriore 15,4% riguarderà personale di alto profilo formativo per le aree tecniche e di progettazione.

 

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