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Intervista all’imprenditore Francesco Pelosi, classe 1983 In evidenza

di Luca Erba - “L’intelligenza artificiale? Un'opportunità, soprattutto per le piccole e medie imprese”.


Si è da poco conclusa la tua esperienza di Presidente del gruppo Giovani di Confindustria. Quale bilancio fai?
Molto positivo, è stata una bella esperienza a coronamento di un percorso iniziato a 28 anni. Post Covid il Gruppo aveva perso anima ed iscritti, il primo impegno è stato quello di ricostituirlo, raccogliendo le più importanti energie del territorio: sono felice di aver passato il testimone a Silvia Costa con 30 associati, età media sotto i 30 anni e tanta voglia di confrontarsi sui temi caldi per ogni imprenditore.
Nei 3 anni da Presidente abbiamo costruito i nostri "Talk con..", momenti di confronto con gli imprenditori più illuminati della città, abbiamo partecipato ai più importanti eventi Nazionali e portato alla Spezia un grande evento Nazionale del Gruppo Giovani, con la visita ai Cantieri Sanlorenzo. Un Triennio che mi ha arricchito personalmente e professionalmente, facendo lavorare insieme i giovani imprenditori della città e facilitando la relazione tra imprese.


Te lo chiedo senza girarci troppo intorno: la nascita dell’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità o un rischio per le imprese?
Convinto al 200% che sia un'opportunità e una risorsa: l'unico vero rischio è la velocità con cui dobbiamo accogliere e sfruttare questa tecnologia, insieme ai grandi cambiamenti che porta con sé. Ma non rappresenta che un'opportunità, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale della nostra economia, naturali portatrici di agilità e capacità di cambiamento.


Comunicazione e marketing rappresentano il cuore pulsante della tua attività imprenditoriale. L’affermazione dell’AI porterà un’evoluzione all’interno del mercato? Cambierà la comunicazione d’impresa?
Lo sta già facendo. E' una tecnologia che usiamo quotidianamente, su cui stiamo sviluppando un lab interno e che abbiamo inserito nei nostri modelli di lavoro. Ci sono ancora tante limitazioni sull'uso finale ma è una tecnologia che arricchisce il lavoro dei creativi, sottraendo tempo a molte attività "meccaniche" con poco valore aggiunto. Nella nostra industry i creativi, sia art che copy, stanno diventando abilissimi prompter che poi mettono valore aggiunto a quello che l'AI fa. E' una costante co-creazione.

La tua avventura imprenditoriale è iniziata quasi vent’anni fa alla Spezia. Oggi dopo quasi due decadi che bilancio fai del percorso che ha fatto il territorio?
Ho cominciato nel 2006 ai tempi dell'università, in una città dove creatività e comunicazione erano assenti. Eppure siamo cresciuti partendo da qui, perché mentre crescevamo noi cresceva la città, in una metamorfosi che è tutt'ora in corso. In quasi 20 anni la città si è totalmente trasformata: a livello turistico, siamo l'HUB più importante delle Cinque Terre e abbiamo un'offerta che cresce di anno in anno. A livello industriale abbiamo affermato un'importante leadership nell'economia del Mare e della logistica: un primato che va difeso e alimentato. Siamo una città nuova e dove il meglio deve ancora venire: i prossimi anni saranno cruciali, sia sullo sviluppo industriale che culturale. Lo studio European House Ambrosetti presentato negli stati Generali di Confindustria delinea proprio questo: un potenziale concreto di crescita nei prossimi dieci anni. Per raccoglierlo bisogna completare la metamorfosi: da città para statale ad imprenditoriale e implementare qualità e servizi del vivere in questo territorio.
C'è molto da fare, ma siamo assolutamente sulla buona strada.


SUNSPACE è il primo creative hub in città. Una sfida ambiziosa che ha scommesso su un nuovo concetto di spazio di lavoro. Un luogo fisico nel quale connettere energie diverse: creativi, artisti e imprenditori.
Scommessa vinta?
Quasi. Manca ancora un pezzetto ma siamo solo al secondo anno e siamo fiduciosi. Le aziende hanno conosciuto e apprezzato il nostro luogo, stiamo raccogliendo sempre più adesioni ed interesse. I creativi nel coworking arrivano soprattutto d'estate e dall'estero, ma è soprattutto il calendario di eventi, workshop e iniziative creative a darci soddisfazione. Così come il calendario culturale: tutta la programmazione al SUNSPACE è volta a concretizzare il nostro modo di fare impresa e "impollinare" di temi importanti il territorio. Nicholas, il mio socio e Founder con me di SUNTIMES, sta facendo un lavoro eccezionale sotto tutti i punti di vista.
L'ultimo pezzetto ce lo deve mettere la città, SUNSPACE è un esempio di come la città sia cambiata, alcuni cittadini non ne colgono ancora a fondo la bontà, ma noi non perderemo di certo la motivazione.


C’è un pezzo di opinione pubblica e di mondo dell’informazione che ha dipinto le giovani generazioni come indolenti e con poca voglia di darsi da fare. Quindici anni fa erano definiti i “bamboccioni” oggi quelli che chiedono il weekend libero… È realmente così?
Assolutamente no. Sono soltanto una generazione ben diversa dalle altre, polarizzata su alcune tematiche importanti (vedi ambiente e sostenibilità) e meno disposte a scendere a determinati compromessi, anche perché hanno all'orizzonte molte più opportunità di quante ce ne fossero in passato. Classificano diversamente priorità, valori e necessità: non vuol dire che non li abbiano, anzi. E' solo il modo di procedere e di valutare che è diverso.


Se dovessi esprimere un desiderio da imprenditore del territorio quale sarebbe?
Un nuovo patto di condivisione e convivenza con la Marina, per rivalutare gli spazi strategicamente decisivi di questo fantastico territorio: l'arsenale è un grande patrimonio, ha fatto grande questa città nel passato e potrebbe farla ancor più grande nel futuro. Semplicemente, andrebbe ragionata una redistribuzione e condivisione degli spazi, così da far esprimere alla Spezia tutto il suo potenziale, sia industriale che turistico.

 

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