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La spezzina Sabrina Canese, presidente di Assofermet, al summit del settore a Roma In evidenza

"17 miliardi di fatturato per il settore, +34,6% fra 2019 e 2022. I dipendenti sono più di 72 mila".

Il fatturato delle imprese del settore ferramenta, fai-da-te e bricolage è cresciuto del 34,6% fra il 2019 e il 2022, arrivando complessivamente a 16,9 miliardi. È solo uno dei dati pubblicati nella nuova ricerca di Assofermet e Creditsafe, che fotografa un comparto in salute. Il numero di dipendenti, che supera quota 72 mila, è aumentato. È cambiata anche la fisionomia delle imprese, con un numero maggiore di dipendenti medi per azienda, e una crescita del numero di società di capitali, 6.303 in tutta la Penisola. Complessivamente le aziende del settore, secondo i codici Ateco analizzati, sono 19.396, di cui 4.420 imprese grossiste e 14.976 dettaglianti.

Per gli indicatori economici, in particolare, sono stati approfonditi i bilanci di tutte le 4000 aziende del settore che mettono a disposizione i loro dati. Il fatturato complessivo è passato da 12,18 miliardi nell'ultimo anno prima del Covid a 16,9 miliardi nel 2022 (i dati del 2023 non sono ancora disponibili). Una media che include l'aumento del 41,4% per le aziende grossiste e del 25,7% per le ferramenta al dettaglio. Il margine operativo lordo è aumentato enormemente, in media dell'82,1%: da 876.000 nel 2019 a 1,5 milioni nel 2023. La crescita del MOL è stata del 119% per i grossisti e del 41,3% per il commercio al dettaglio. In questo contesto, gioca un ruolo fondamentale l'aumento degli investimenti: si arriva a 2,3 milioni di investimenti in immobilizzazioni materiali (+18%) e a 281.000 per impianti e macchinari (+52,3%). Le varie crisi internazionali che si sono succedute negli ultimi anni hanno portato anche per le ferramenta un aumento dei listini. Il costo della produzione è aumentato complessivamente del 30,7%, passando da 12,30 miliardi nel 2019 a 16,9 miliardi tre anni più tardi.

Il settore ferramenta è fortemente trainato dal commercio all'ingrosso. I dati complessivi dimostrano che sono le imprese grossiste a ottenere i risultati economici migliori. L'analisi mirata condotta su 58 grossisti italiani nell'ambito dello studio esplicita lo stesso trend. Si tratta di uno studio approfondito su alcune delle aziende considerate più rilevanti del mercato. Solo loro hanno registrato un fatturato di 1,4 miliardi nel 2022, con una crescita del 23,7% rispetto al 2022. L'utile è salito del 93%, arrivando a quota 51,7 milioni nel 2022. Il patrimonio netto, poi, si è attestato a 672,3 milioni, registrando nel 2022 una crescita del 34% rispetto a quattro anni prima. Sono dati che indicano che il settore continua a essere in grande espansione anche a distanza di anni dallo scoppio della pandemia. Lo dimostra anche il margine operativo lordo, che per queste 59 aziende è cresciuto del 63,4% arrivando a 101 milioni (era 62 milioni nel 2019). Infine, c'è stato un incremento anche per il numero dei dipendenti, che hanno sfiorato le 2.900 persone impiegate.

Tornando ai dati sulla ricerca complessiva, anche per la totalità del settore il numero dei dipendenti è aumentato. Nel 2023, nelle ferramenta italiane lavorava il 5,3% di persone in più: da 68.500 lavoratori si è passati a 72.165. Nelle 19.396 imprese del settore lavorano in media 3,7 dipendenti, una quota più alta rispetto ai 3,3 del 2019. La media sale a 6,2 dipendenti per azienda nel caso dei grossisti, mentre si attesta a 2,7 per le imprese che commerciano al dettaglio.

"In Italia possiamo contare su grossisti della ferramenta che mantengono inalterata negli anni la loro forza trainante ed innovativa, facendo investimenti e consolidando imprese e fatturati. A loro si uniscono i dettaglianti di prossimità, che crescono in termini di dimensioni aziendali ma che continuano a rappresentare un punto di riferimento per la vita di tutti i giorni degli italiani. È innegabile che abbiamo assistito alle chiusure di alcune attività, un fenomeno diffuso in tutti i settori economici negli ultimi anni. Tuttavia, il quadro rimane complessivamente positivo: c'è stato un forte consolidamento delle imprese, sono aumentati i dipendenti e le società di capitali" ha dichiarato Sabrina Canese, Presidente di Assofermet Ferramenta. "Per Assofermet Ferramenta rappresentare 17 miliardi di fatturato e 72 mila dipendenti significa avere una responsabilità di fronte alle istituzioni, che intercettiamo regolarmente consapevoli del peso specifico che il nostro settore rappresenta".

 

NOTA METODOLOGICA: studio realizzato da Creditsafe Italia S.r.l. tramite analisi di dati disponibili pubblicamente sulle società del settore. In riferimento alle aziende grossiste, sono incluse nell'analisi tutte le imprese a livello nazionale con il Codice Ateco primario 46.74.10: Commercio all'ingrosso di articoli in ferro e in altri metalli (ferramenta). Per le imprese che commerciano al dettaglio, sono incluse nell'analisi tutte le imprese a livello nazionale con il Codice Ateco primario 47.52.1: Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico. L'analisi mirata su 58 aziende del settore include 58 società grossiste attive nel settore delle ferramenta


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