Per quanto vanno conservate ricevute e bonifici? Come non incorrere in indagini di tipo fiscale? Come funziona il “concorso in violazione” per le imprese e i cittadini difronte all’ipotesi di abusi? Quale certezza esiste di non dover restituire quanto percepito e quindi di vanificare le intere operazioni? E infine, l’interrogativo degli interrogativi: “Come si regolerà il nuovo Governo visto che le posizioni dei partiti in lizza, lungi dall’esprimere una certezza del diritto, spaziano dalla cancellazione totale dei benefici alla massimizzazione dei benefici che ne sono derivati anche in termini di introiti per lo Stato?”.
A sollevare proprio nel momento in cui le varie forze politiche stanno esprimendo pareri talora diametralmente opposti, è Emanuele Ferraloro, Presidente di Ance Liguria.
“Non entriamo nel contenuto delle proposte politiche sulle quali giudicheranno i cittadini -elettori – afferma Ferraloro – ma come imprese del settore edile non possiamo fare a meno di rimarcare come il nostro Paese, un tempo indicato come la culla del diritto, sia incapace di affermare una certezza del diritto stesso su provvedimenti che per altro hanno prodotto un quadro win win, ovvero un valore aggiunto per i cittadini, per le imprese, per le comunità e per l’Erario”.
È insostenibile che – prosegue Ferraloro – la Pubblica Amministrazione si arroghi attraverso le sue varie emanazioni operative, il diritto di rinegoziare sul campo la legge, privando imprese e cittadini della principale garanzia: quella certezza del diritto che proprio con il Superbonus 110% rischia di essere clamorosamente calpestata e che nei programmi elettorali assume le caratteristiche di un optional”.