Nella tarda serata di ieri si è concluso l’incontro tra le associazioni di rappresentanza del settore e la viceministra alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova.
Cna Fita Liguria, in adesione all’Unione delle associazioni nazionali dell’autotrasporto, prende le distanze da coloro che in questi giorni hanno innescato atti coercitivi contro la libertà di circolare attuando blocchi di Tir in diverse zone dell’Italia: sono azioni che non appartengono alla nostra cultura della rappresentanza.
Unatras, di cui Cna Fita fa parte, ringrazia la viceministra Bellanova per l’impegno profuso in questa fase complessa che tocca il Paese e le imprese, un impegno che si concretizza con la messa a disposizione da subito, per il settore, di risorse aggiuntive attraverso misure che ammontano nell’insieme a 80 milioni di euro e che saranno ripartite tra le voci Lng, AdBlue, spese non documentate e pedaggi autostradali.
“Consideriamo positivamente le proposte presentate dalla viceministra Bellanova - commenta Pierluca Mainoldi Presidente Cna Fita Liguria - ma il confronto non è esaurito anzi riteniamo fondamentale che si arrivi alla definizione di quelle regole che dovranno garantire una maggiore ed effettiva tutela delle imprese di autotrasporto, con particolare riferimento alla disciplina di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto, al costo del gasolio, oltre che alla questione delle soste e all’applicazione del nuovo regolamento europeo”.
Le richieste di Cna Fita, unitariamente alle altre sigle che compongo l’Unione delle associazioni nazionali dell’autotrasporto, sono: provvedimenti economici di sostegno alla categoria, quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti, attingendo dal ‘tesoretto’ che ha incassato il Fisco sull'Iva pagata per le accise; la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l'aumento del gasolio; la ripubblicazione aggiornata da parte del MIMS dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasportatori; l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore, per un’analisi approfondita che affronti in particolare l’impatto delle nuove norme comunitarie in tema di accesso al mercato, le semplificazioni burocratiche e la revisione degli onerosi obblighi formativi per contrastare la carenza di conducenti.