Per esempio, non tutti sanno che ci sono ben otto comuni sull’isola, anche se da tempo si avanza l’ipotesi di raggrupparli tutti in uno solo. D’altra parte il territorio è abbastanza esteso: i 223 chilometri quadrati e mezzo dell’Elba la rendono la terza isola per dimensioni in Italia. Ma quali sono questi comuni? Si tratta di Porto Azzurro, Rio Marina, Rio nell’Elba, Marciana Marina, Marciana, Capoliveri, Campo nell’Elba e Portoferraio.
L’Isola d’Elba e Napoleone
È più noto, invece, che Napoleone abbia vissuto su questa isola. L’imperatore, infatti, dopo la tremenda sconfitta di Lipsia fu obbligato a dire addio al trono di Francia, e quindi raggiunse l’Elba per il suo esilio. Rimase qui per circa nove mesi, un periodo di tempo sufficiente a modificare il territorio. Napoleone, infatti, promosse lo sviluppo industriale dell’Elba anche grazie alla realizzazione di una rete di strade, contribuendo a modernizzare l’isola. Oggi si possono ammirare i musei napoleonici, a cominciare dalla Villa di San Martino per arrivare alla Palazzina dei Mulini.
L’Isola d’Elba ha una bandiera: ecco come è fatta
La bandiera dell’Isola d’Elba è molto particolare e a sua volta ha a che fare con la storia di Napoleone. Caratterizzata da fondo bianco, è attraversata da una striscia di colore rosso sulla quale sono visibili tre api dorate. Non è ancora stato accertato con sicurezza a che cosa facciano riferimento le api, anche se si ipotizza riguardino la dinastia dei Merovingi, che erano diventati un obiettivo di Napoleone in esilio, al fine di unificare il regno.
Il comune più piccolo di tutta la Toscana
L’Isola d’Elba ospita il comune più piccolo, per dimensioni, di tutta la Toscana: si tratta di Marciana Marina e non raggiunge i 6 chilometri quadrati di estensione. Ma si potrebbe dire che nella botte piccola c’è il vino buono, visto che in questo minuscolo paese le bellezze da ammirare non mancano di certo: non solo il porto e le spiagge affacciate sul mare, ma anche i boschi secolari e le vie pittoresche del centro storico.
La natura dell’Isola d’Elba
Aethalia era il soprannome che l’Isola d’Elba aveva ottenuto dai navigatori greci: un termine che vuol dire “fuligginosa”. La colpa non era del clima, ma dei fumi che provenivano dai forni etruschi in cui si lavorava il ferro, da cui scaturiva una cappa così densa che finiva per rivestire di fuliggine tutta l’isola. In effetti gli amanti di minerali possono trovare sull’Elba pane per i propri denti, inclusi i musei minerari di Rio nell’Elba, di Rio Marina, di Porto Azzurro e di Capoliveri. Per entrare davvero in contatto con il passato estrattivo di questo territorio, comunque, il consiglio è di recarsi alle miniere di Calamite. Con il granito dell’Isola d’Elba, per altro, sono state realizzate le colonne del Duomo di Pisa e del Battistero in piazza dei Miracoli, ma anche quelle del Pantheon. Sin dai tempi degli antichi romani il granito viene estratto e lavorato dal Monte Capanne: un’attività che dura ancora oggi.
Dove si può soggiornare sull’Isola d’Elba
Non ci sono solo hotel: per i turisti, gli appartamenti Isola d'Elba rappresentano in molti casi la soluzione più comoda e conveniente per alloggiare. D’altro canto i vantaggi offerti da questo tipo di sistemazione sono numerosi, visto che affittando una casa vacanze si hanno a disposizione spazi più grandi rispetto a quelli di una camera di albergo, e in più si ha la possibilità di gestire i propri orari come meglio si crede.
Il vino dell’Isola d’Elba
L’Isola d’Elba può vantare un vino con il riconoscimento DOCG: si tratta dell’Aleatico, ed è un vino rosso che, tra l’altro, viene usato per preparare la schiaccia briaca, che è il dolce tipico dell’Elba. Questo si realizza, oltre che con il vino, anche con i pinoli, la frutta secca tritata, la farina, l’olio, lo zucchero o il miele, l’uva secca e il lievito. Un tempo era il cibo perfetto per i marinai, sia perché è una preziosa fonte di energia sia perché può essere conservato a lungo con facilità. Grazie anche all’Aleatico.