“Con 12,7 miliardi di investimenti previsti al 2030, Iren sarà in grado di raddoppiare il proprio business ottenendo un Ebitda atteso pari a 1,8 miliardi di euro e un utile di 500 milioni di euro, grazie anche all’ingresso nel perimetro del Gruppo di 7.000 nuovi lavoratori”.
È quanto afferma Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato di Iren nel presentare il nuovo Piano Industriale del Gruppo al 2030 il cui “impianto strategico poggia le basi su tre pilastri quali la transizione ecologica, la qualità del servizio e la territorialità”.
Un piano industriale, per la prima volta esteso a 10 anni, coerente con i principali macro-trend di settore ovvero la decarbonizzazione e lo sviluppo delle rinnovabili, l’economia circolare, l’efficienza energetica e la salvaguardia delle risorse naturali. “L’ambizione di Iren, secondo quanto affermato dal Presidente Renato Boero, è essere il partner preferenziale per cittadini e pubbliche amministrazioni, imporsi come leader nella transizione ecologica ed essere la prima scelta degli stakeholder per i massimi livelli di qualità del servizio offerto”.
La strategia industriale è fortemente integrata con la strategia di sostenibilità: circa l’80% degli investimenti sarà “sostenibile” e circa il 61% sarà destinato allo sviluppo per favorire la crescita dimensionale del Gruppo, di cui 1,6 miliardi destinati all’innovazione e 600 milioni alla digitalizzazione.
Nel dettaglio dei singoli business, sono previsti 2,5 miliardi di euro di investimenti nell’Energia per favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili, solare ed eolico, lo sviluppo dello storage e interventi di flessibilizzazione degli impianti.
L’economia circolare si conferma la bussola del settore Ambiente (2,5 miliardi di euro di investimenti previsti) con un importante sviluppo delle filiere, tra cui la capacità di trattamento e riciclo. Prevista una crescita importante dei progetti di Smart Solution ai quali sono destinati 1,6 miliardi di euro di investimenti legatiall’efficientamento energetico degli edifici, all’e-mobility e alla gestione di progetti complessi come la ristrutturazione di edifici pubblici, il dissesto idrogeologico e specifici interventi urbanistici.
Grande importanza, inoltre, agli investimenti nelle reti dove sono previsti oltre 4,9 miliardi di euro nel servizio idrico integrato, nella distribuzione del gas, nella distribuzione elettrica e nelle reti di teleriscaldamento. Infine, coerentemente l’obiettivo di innalzare ulterioremente la qualità del servizio, il Gruppo investirà oltre 650 milioni di euro nell’area Mercato con l’obiettivo di raggiungere 2,6 milioni di clienti al 2030.
La strategia di crescita organica, supportata dagli investimenti sopra descritti, porterà a una crescita dell’Ebitda di 600 milioni di euro mentre ulteriori 160 milioni di euro sono attesi dalla crescita esterna per la quale, secondo quanto affermato dal Presidente Boero, “si prevede un’accelerazione attraverso operazioni di M&A o il consolidamento di società partecipate”.
Nonostante il forte incremento degli investimenti, il profilo finanziario è previsto bilanciato in termini di PFN/Ebitda (atteso sempre inferiore alla soglia di 3,5x) e il Gruppo conferma la dividend policy del precedente piano con un dividendo pari a 10€c/azione sull’utile netto 2021 (+5,3%) e una crescita del 10% annua fino al 2025. Nella seconda parte di piano, il dividendo per azione sarà pari al 50/55% dell’utile netto di Gruppo.
In data odierna il CdA ha inoltre approvato i risultati al 30 settembre 2021 con ricavi pari a 3,1 miliardi di euro, in crescita del 18,1%, Ebitda a 733 milioni di euro in incremento del 12,3% e un utile netto di 242 milioni di euro (+57,6%).
FOCUS INVESTIMENTI LA SPEZIA
Gli investimenti complessivi previsti in provincia della Spezia al 2030 sono pari a circa 880 milioni di euro di cui circa 600 milioni di euro di investimenti diretti, così ripartiti:
- Oltre 20 milioni per lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti;
- Oltre 20 milioni per l’implementazione dei mezzi di raccolta;
- Circa 60 milioni per lo smaltimento dei rifiuti per la realizzazione di un biodigestore a Saliceti che tratterà la frazione organica producendo biometano e revamping altri impianti;
- Considerata la possibilità di partecipazione alla gara gas;
- Oltre 70 milioni afferenti il sistema acquedottistico: costruzione e rinnovo reti, impianti e manutenzione, contatori elettronici (smart meters);
- Circa 105 milioni relativi alla depurazione, tra cui:
• revamping del depuratore di Stagnoni;
• depuratori delle Cinque Terre;
• manutenzione e rinnovo impianti;
- Più di 50 milioni relativi alla costruzione e al rinnovo di impianti di fognatura;
- 10 milioni per altri investimenti in autovetture elettriche e fabbricati.
Agli investimenti diretti sopra menzionati, si aggiungono altri investimenti di Gruppo (es: ICT, Mercato, Efficienza energetica, ecc.) per circa 280 milioni di euro.