"Tante attività commerciali e artigianali non hanno spazi esterni, cosa succederà per loro? Si chiede Antonella Simone, Resp. Confartigianato Pubblici Esercizi - rischiano di continuare a rimanere chiusi? E chi paga? La riapertura prevista solo con tavoli all'aperto potrebbe costringere almeno il 35% delle imprese della ristorazione soprattutto quella artigiana a limitare ancora l'attività, visto che non dispongono di spazi esterni. Bar, gelaterie, focaccerie, friggitorie, pizzerie rischiano di passare un altro mese da incubo.
Un'impresa su 3 senza spazi vuole avere i tavoli fuori almeno in va emergenziale. Non c'è tempo da perdere la politica deve trovare una soluzione". Il grido d'allarme è posto da Confartigianato in vista del prossimo 26 aprile. "Come potranno lavorare pizzerie al taglio, gelaterie, kebabberie, forni e simili, è necessario immaginare – prosegue Simone - procedure semplici per reperire aree idonee, spazi esterni anche per gli artigiani. Senza contare che non saranno rose e fiori neanche per chi ha spazio fuori, pensando alla variabilità del tempo primaverile.
Quando inizia a piovere mentre i clienti di un ristorante sono al secondo come si dovrà comportare il titolare? Mandando via il cliente? E per gli spazi esterni ai locali che oggi sono schiacciati dalle strisce blu dei parcheggi nel centro storico? Confartigianato dando per scontato che si continui a non pagare l'occupazione del suolo pubblico e che in fascia gialla si dia la possibilità di servire al banco. Da ultimo matrimoni e catering, dalle indiscrezioni apparse nel decreto, non si capisce se sarà possibile organizzare o meno matrimoni almeno all'aperto".