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Coldiretti chiede un "Piano Marshall" per l'agricoltura e la pesca In evidenza

Anche per le imprese liguri indispensabile attivare subito “Fondo straordinario Covid-19”.

 

L'agricoltura e la pesca hanno bisogno di una robusta iniezione di liquidità per fare fronte all'emergenza Covid-19 e permettere a tutte le imprese dei territori di poter continuare a svolgere quei ruoli fondamentali di fornitura di prodotti di qualità, tutela del territorio valorizzazione delle eccellenze locali e, chiaramente, per poter continuare a fornire cibo al Paese. Un evento di dimensioni epiche come quello che sta vivendo il mondo intero non può essere affrontato con interventi normali. Anche le nostre imprese liguri devono essere sostenute, rappresentando cardini dell’economia regionale e possedendo quel valore strategico fondamentale che può aiutare la nostra società ad uscire dalla crisi.

È come commenta Coldiretti Liguria l’intervento del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il documento contenente le misure d’emergenza elaborate da Coldiretti, inviato con lettera, a firma del Presidente e Segretario Generale, al Presidente del Consiglio, ai Ministeri competenti, alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, nonché a tutti i Presidenti di Regione e Assessori all’agricoltura regionali. Una conferma di quanto specificato arriva dagli Stati Uniti che hanno varato un consistente pacchetto di misure da 2000 miliardi di dollari per dare ossigeno all'economia e all'agricoltura. L'Unione europea non può restare indietro. E per questo è indispensabile attivare un fondo crisi al di fuori del bilancio agricolo ed ittico. L'articolato progetto elaborato dalla Coldiretti che parte dalla costituzione di un Fondo straordinario Covid 19 per l'agricoltura ha individuato una gamma di misure dove è possibile reperire risorse residuali per alcuni interventi prioritari.

“Se è vero che agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione stanno tenendo duro – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - non si può negare che molti comparti siano in profonda crisi, come, ad esempio, sta avvenendo, nella nostra regione, per tutti i settori agricoli, nessuno escluso, in special modo per quello florovivaistico, vitivinicolo, olivicolo, che già arrivava da una crisi precedente, fino all’agriturismo, come anche per l’altro grande settore della pesca. Il danno è palpabile per quei comparti che hanno come interlocutore principale il settore dell'Horeca che oggi, con la chiusura in tutto il mondo di bar e ristoranti rischiano la debacle. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come "attività connesse". L'agriturismo e l’ittiturismo in primis, ma non solo.

Dalla crisi però è emerso un altro fatto che deve far riflettere, cioè che la nostra agricoltura e pesca stanno continuando a mostrare il valore strategico che possiedono rispondendo a tutte quelle necessità di garanzia di qualità e sicurezza chieste sempre più spesso dai consumatori.

Investire su questi settori è dunque un imperativo categorico – concludono Boeri e Rivarossa - in un’ottica di sviluppo sostenibile che spinga l’innovazione e valorizzi le potenzialità di questi nostri grandi settori, base dell’intera filiera che ruota attorno agroalimentare Made in Italy, da sempre apprezzato a livello mondiale. Ma in attesa che anche Bruxelles apra il cantiere per definire misure forti, occorre agire e con tempestività a livello nazionale.

Trovare risorse è possibile. Ci sono, per esempio fondi non spesi, per una quota dei quali si rischia addirittura il disimpegno, del PSR 2014-2020, il secondo pilastro della Politica agricola comune che si affianca agli aiuti diretti. Ora quelle risorse potrebbero essere impegnate nell'annualità 2020. Questa è l'occasione giusta per sostenere l'agricoltura, ma anche tutti i cittadini e il sistema Paese nel suo complesso che mai come in questo momento sta dimostrando di aver bisogno di un'agricoltura in salute ed efficiente. E allora quello che chiediamo è di andare oltre le regole, superare i mille vincoli burocratici e spendere subito”.

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Coldiretti

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