Ritardi, disdette e blocchi dei commerci con Francia, Olanda e Stati Uniti, ai quali si sommano le incertezze del mercato nazionale a causa dell’emergenza Coronavirus: ad oggi risulta a rischio la gran parte della produzione floricola ligure, dove è stata addirittura stoppata del 100%, la vendita di ranuncoli e di altri fiori recisi mentre sono fortemente rallentate le vendite di aromatiche e piante in vaso. Il settore florovivaistico locale, e tutta la filiera ad esso collegata, rischia così di andare in crisi se non si interviene urgentemente con misure a sostegno del settore, che vede l’80% della produzione Made in Liguria concentrata appunto in questo periodo.
È quanto afferma Coldiretti Liguria a seguito del monitoraggio effettuato per stimare i danni subiti dal comparto, attraverso l’invito rivolto alle imprese locali di dichiarare tutte le problematiche riscontrate a causa dei blocchi di mercato, rallentamento e azzeramento dell’export, invenduto, ecc...Se da un lato i blocchi sui maggiori mercati nazionali ed europei (ad esclusione della Germania che risulta ancora ricevere le piante provenienti dall’Italia) e la conseguente riduzioni degli ordinativi minato l’export, a livello di mercato nazionale la situazione non è migliore, con il crollo della richiesta di piante e fiori.
“Il mercato dei fiori – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - sta subendo i contraccolpi dell’emergenza sanitaria in atto, e le conseguenze rischiano, nel tempo, di andare a compromettere la sopravvivenza di uno dei settori di punta dell’economia regionale ligure, che genera un fatturato annuo complessivo di circa 350 milioni di euro. Purtroppo questa situazione di attesa nella fine emergenza, rischia di vanificare il costante lavoro e impegno dei nostri imprenditori che hanno permesso di avere a disposizione, come sempre in questo periodo, una fioritura completa e di qualità eccellente che purtroppo rischia di rovinarsi nell’arco dei prossimi dieci giorni. Se entro il mese le piante in vaso non verranno vendute, dovranno essere buttate come già avvenuto per la maggior parte dei fiori recisi del periodo. Il Decreto Cura Italia ad ora non consente di fornire una concreta risposta al comparto, per tale motivazione riteniamo doveroso un intervento regionale di immediato supporto, vista la straordinarietà della problematica È per questo che, che come Coldiretti Liguria abbiamo richiesto formalmente alla Regione di prevedere interventi diretti e concreti per il comparto, ivi compreso lo stato di calamità naturale: alle imprese servono sicuramente misure urgenti ed immediate in termini di liquidità, possibilità di accedere a specifici finanziamenti oltre quanto previsto dal Decreto, e con la necessità di estendere i provvedimenti per un periodo superiore in termini temporali rispetto a quanto previsto dal decreto.
Il florovivaismo ligure – concludono Boeri e Rivarossa - è uno dei settori più conosciuti e amati a livello nazionale ed internazionale, e serve l’impegno di tutti per cercare di farlo uscire da questa crisi senza precedenti: anche in una situazione come quella che stiamo vivendo, è un settore che potrebbe fare la differenza, grazie alla forza degli imprenditori che producono fiori unici al mondo, di altissima qualità, richiesti ed apprezzati in tutti i Paesi”.