Sono numeri significativi quelli presentati stamattina, durante l’ultima giornata di Bilog, la rassegna su logistica e trasporto merci promossa dall’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale.
I dati, illustrati dal presidente dell’Associazione spedizionieri Andrea Fontana e dal direttore della Scuola nazionale trasporti Genziana Giacomelli, gettano una luce sulle caratteristiche del mondo del lavoro legato al porto della Spezia.
I risultati sono il frutto di una ricerca condotta su 72 imprese attraverso un questionario strutturato: sono state interpellate agenzie marittime, imprese di autotrasporto, imprese ferroviarie, case di spedizione, ecc.
Cosa è emerso dallo studio? Innanzitutto oggi il porto spezzino genera un volume di 2.898 lavoratori diretti e 5.100 lavoratori indiretti, per un totale di circa 8.000 operatori che lavorano nell’ambito del porto e della logistica ad esso legata (sono ricomprese attività impiegatizie e non).
La componente femminile è ferma al 16%, un dato che però arriva al 37% in ambienti come quelli delle agenzie marittime e delle case di spedizione.
Un numero positivo è quello della forza lavoro “giovane”: gli under 40 che lavorano nel settore, infatti, sono pari al 35%, i lavoratori tra i 40 e i 50 anni ammontano al 32% e gli over 50, infine, arrivano al 33%.
Ma il dato più significativo è forse quello sulla tipologie contrattuali dei lavoratori, che testimoniano una forte stabilità del settore: l’87% dei contratti infatti sono a tempo indeterminato e solo il 7% a tempo determinato. Il 44% dei lavoratori, inoltre, sono impiegati, l’1% dirigenti, il 2% quadri e il 53% operai (ad elevata specializzazione).
Tra le competenze maggiormente ricercate dalle imprese del settore, infine, i primi due posti sono occupati dall’organizzazione del lavoro (16%) e dalla cultura della sicurezza (15%).