Nell'età dell'adolescenza ha scoperto la musica, dalla quale poi non si è più staccato. Mattia Bonetti, 24 anni, sogna il Premio Pierangelo Bertoli: si tratta di una gara dedicata a un cantautore italiano, che è divisa in due sezioni, delle quali una è dedicata a cantanti di fama nazionale, la seconda, quella dove concorre Bonetti, ai cantautori emergenti. Sarà in compagnia di altri 8 sfidante e scenderà in campo con un singolo dal titolo "Il mio ultimo giorno di prigione", con il quale concorre anche per il premio Voci per la Libertà di Amnesty International. Ma il nome dell'album è "Hybris": una parola greca che intende la personificazione della rivolta contro l'ordine stabilito dagli dei, o più semplicemente, l'orgogliosa coscienza di sé.
"Come termine è sempre stato tradotto come superbia o tracotanza ma in quest’album voglio dargli un taglio diverso: i personaggi delle storie lottano contro la loro predestinazione, in un disco che parla della rivendicazione del diritto ad essere se stessi, della riluttanza a soccombere- dichiara il giovane, e prosegue- ognuno di noi alle volte sente come di essere destinato a dover fare o essere qualcosa, in mezzo ai mille doveri o alle strade obbligate che la vita gli mette davanti...Ecco, l’album parla di questo".
Qualche anticipazione a questo nuovo album è stata già data da lui un po' di tempo fa, ovvero l'uscita dei singoli "Jacquotte" e "Un muro largo un mare", ma è online da adesso tutto intero su Spotify e su Soundcloud e conclude così:" Suono e compongo da quando sono bambino, nelle strade, nei carceri, negli ospedali e in tutti i luoghi che hanno bisogno di musica, perché credo che le canzoni non debbano solo intrattenere, ma anche raccontare ed emozionare".