Un agile volume divulgativo, con cartine dei monumenti ed esplicative del percorso, ricco di foto del sito, con le vestigia di antichissimi pavimenti, mosaici, affreschi e reperti romani, tra cui alcune bellissime statue in marmo fino ad oggi inedite, provenienti da Luni e conservate presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara.
La guida, frutto di un lungo lavoro in seno alla casa editrice spezzina, è arricchita dalle tavole a colori realizzate da Pamela Preti, con le ricostruzioni in tre dimensioni della città e dei monumenti principali di Luni dall’anfiteatro alle domus, dal Foro ai templi, alla basilica cristiana. E non mancano tavole esplicative come quella sulla costruzione delle strade romane o sull’attività del porto, inserite in una sequenza di fatti storici che ha inizio dalla fondazione stessa della città romana nel 177 a.C., proseguendo poi attraverso i secoli fino alla sua decadenza e offrendo al contempo un quadro della vita dei coloni che la abitavano sia sul piano politico che su quello religioso, sulla loro agricoltura, sull’alimentazione e sul modo di trascorrere il tempo libero.
Colpiscono ed emozionano anche le immagini che mettono a confronto monumenti o ruderi di Roma stessa con reperti dell’antica Luna col dimostrarli generati da un’unica matrice e alimentando nel visitatore lo spirito di ricerca e l’amore per la storia passata.
Selene, Luna, Luni, città meravigliosa lucente di marmi, era tanto bella che ancora nell’860 d.C, secondo la leggenda fu scambiata per Roma dal capo vikingo Haesting, che col suo popolo barbaro si gettava sull’Italia avido di avventurose conquiste...
La bellezza di Luna risaltava nello splendido contorno del paesaggio, da quelle Alpi Apuane il cui solenne biancore supera per lo splendore ogni possibile descrizione, fino alla spiaggia che incontra le acque fluviali della foce del fiume Magra e quelle del mare, con i profondi approdi di cui scrive lo storico Strabone, che agevolarono tanti proficui commerci tra gli abitanti di Luna e popoli vicini e lontani.
La città era circondata da solide mura ancora ben visibili nel ‘700 – le disegnò il cartografo Matteo Vinzoni – e, al loro interno, insieme alle “insulae” abitate da famiglie dei ceti più modesti, vi sorgevano anche sfarzose “domus” per i cittadini delle classi più elevate, dotate d’ogni comodità, adorne di preziose decorazioni e di bei marmi. Del resto le cave del “marmo italico” apuano, sia quello bianchissimo che quello colorato con cui furono costruiti i monumenti più belli di Roma, fecero la fortuna dell’antica Luna e furono dichiarate di proprietà imperiale già sotto Tiberio (14-37 d.C.).
Uno strumento che fino ad oggi mancava, una guida indispensabile per il visitatore che voglia percorrere l’area archeologica dell’antica città romana imparando a conoscerne ogni angolo, realizzato in tre edizioni: italiana, inglese e francese, in libreria al prezzo di lancio di 9,90€.