Ieri pomeriggio presso il Palazzo Ducale di Genova, il presidente del Parco di Montemarcello-Magra-Vara, Pietro Tedeschi, si è presentato all'audizione della “Commissione di studio del Ministero per i Beni e le attività culturali (MIBAC) per la gestione complessa del patrimonio culturale attraverso Reti Museali e Sistemi Territoriali” per chiedere il riconoscimento di parte del territorio del Parco, come museo Archeoastronomico.
Il Presidente ha introdotto inizialmente il Parco descrivendo l'intero territorio che va dalla boscosa e selvaggia Val di Vara all’ampia Val di Magra, per giungere al Caprione.
“Quest’ultimo lembo della Liguria è ricco di cultura e storia: da 2.000 anni illustri poeti hanno soggiornato in questo territorio dal quale hanno tratto ispirazione, da Marziale a Quasimodo, passando per Dante, Shelley, Byron, Lawrence, Sereni... Numerose sono poi le testimonianze storiche rintracciabili sul Promontorio: la Villa Romana di Bocca di Magra, il sito di Carbognano a Lerici, l’Orto Magno a Pugliola di Lerici, i resti medioevali dei due borghi di Portesone e Barbazzano a Lerici, la Necropoli preromana di Cafaggio ad Ameglia ed infine la Torre di Groppina a Tellaro.
Sul perchè questo territorio potrebbe essere identificato come Museo Archeoastronomico diffuso, si deve al fatto che:
a) la presenza del tetralite di San Lorenzo dove al tramonto, nel periodo del solstizio d’estate che va dal 12 maggio al 26 luglio, si forma la farfalla di luce dorata, evento unico al mondo, illustrato in questi ultimi vent’anni in molti convegni internazionali.
b) La presenza delle costruzioni a tholos, dialettalmente note come “cavanei” (dalla voce celtica cabhan – luogo rotondo)
c) La presenza di una chiesa del XIII secolo, oggi un rudere, costruita secondo i dettami dell’archeoastronomia cristiana.
In sostanza, l’arricchimento del valore semantico del Parco comporterebbe un valore aggiunto di paleoastronomia (astronomia della preistoria, prima dell’avvento della scrittura), archeoastronomia cristiana mediovale".