Nacque come un logo quella “Panca degli Innamorati”, che, posizionata lungo Via dell’Amore, ne divenne il simbolo tanto da essere immortalata nelle fotografie dei turisti da tutto il mondo.
Oggi, 22 anni dopo la sua installazione, Riomaggiore celebra la panchina con una mostra del suo autore, lo spezzino Olimpio Galimberti.
Tutto iniziò nel 1996 quando a Riomaggiore si posero il problema della mancanza di un segnale riconoscibile per indicare l’apertura o chiusura della Via senza doverne percorrere il primo tratto.
Venne subito coinvolto l’artista. Influenzato dalle Statue stele della vicina Lunigiana, pensò ad una grafica asciutta ed incisiva, senza sovrastrutture, in modo che potesse diventare un logo ufficiale, caratterizzante e riconoscibile.
Nacquero così i due innamorati stilizzati che si baciano affettuosamente. Sotto di loro venne posizionato un “disco” (metà verde e metà rosso) per segnalare l’apertura o la chiusura della Via.
Il successo del logo spinse Olimpio Galimberti a proporre quella che, realizzata in pietra arenaria e posizionata nel cuore del percorso di Via dell’Amore, diventerà la famosa “Panca degli Innamorati”.
La mostra, aperta dal 19 aprile al 24 maggio nelle sale del castello di Riomaggiore, è solo un primo momento di un progetto più ampio che vede al centro proprio la “Panca degli innamorati”.
Grazie alla disponibilità di Olimpio Galimberti il logo è ora di proprietà del Comune di Riomaggiore e, oltre ad essere il naturale simbolo di Via dell’Amore è anche il logo del progetto “Via dell’Amore perché”, un progetto di comunicazione e marketing che In collaborazione con Comune di Riomaggiore Parco Nazionale delle Cinque Terre accompagna le attività di “fundraising” e “crowdfunding” finalizzate a trovare risorse sia per Via dell’Amore sia per altre realtà nel Comune. La “panchina” verrà poi rimossa dalla sua sede per poterla restaurare viste le precarie condizioni in cui versa mentre verrà installata una copia all’ingresso della Via.
Olimpio Galimberti
Olimpio Galimberti, classe 1939, nasce a Lissone in provincia di Milano ma si trasferisce, poco più che undicenne, a La Spezia che diventa la sua nuova casa a tal punto da definirsi un “ligure-apuano”. Ha lavorato inizialmente con il padre artigiano per poi passare alle dipendenze di alcune ditte d’arredamento, di uno studio d’architettura e pubblicità, terminando la sua carriera nuovamente da artigiano.
Nel corso della sua vita Galimberti ha portato avanti un’attività artistica, creando nuove tecniche e usando materiali inusitati, poveri e industriali.
Arredatore e designer di mestiere, artista per passione, l’arte è sempre stata un modo per lasciare agli altri una parte di sé.
Le sue opere parlano un linguaggio essenziale: linee e forme geometriche dalla comprensione universale, come la “Panca degli Innamorati” di Via dell’Amore.
La mostra
La mostra è organizzata dal Comune di Riomaggiore in collaborazione con la Proloco di Riomaggiore, NoNoise, la società che cura il progetto “Via dell’Amore perché” e ha il patrocinio del Parco Nazionale delle Cinque Terre.