Anch’io ero presente alla lectio magistralis del prof, Riccardi, presidente della Dante Alighieri, nel quadro della XV edizione del Festival della mente a Sarzana; ho letto sulla stampa e sui social le polemiche anche vibranti con alzata di scudi e minacce di alcuni, spero solo “tifosi“, sulla scelta dei relatori bolscev-catt-com-clericali e "da domani si cambia registro" .
Conoscendo personalmente il prof. Riccardi e la sua storia non ho notato nel suo intervento niente di più di quello che un fondatore della comunità di S.Egidio e presidente della Dante poteva argomentare sul concetto di Comunità; ha parlato delle diversità, ha evidenziato da cattolico i disagi delle periferie, dei poveri, dei diseredati lanciando un messaggio di speranza e fra le righe, nello stesso tempo, di monito per i potenti, per gli arroganti, per i politici, ha parlato della solitudine degli anziani e dei poveri e dei drammi di molte famiglie emarginate fotografando la realtà italiana e del mondo attuale. E’ stato un momento di riflessione collettiva emozionante che il pubblico presente ha raccolto con applausi vibranti e partecipati terminato con un’ovazione (non credo che tutti fossero eterodiretti) .
Non credo che quell’incontro come quelli successivi, anch’essi molto partecipati, fossero né una riunione di radical -chic, come qualcuno ha detto, né tantomeno una festa dell’Unità mascherata sotto forma culturale, bensì una agorà di liberi pensatori che hanno argomentato nelle varie specificità culturali il loro libero pensiero, contribuendo ad aiutare gli spettatori a risolvere i propri dubbi, a ragionare sulle parole espresse evitando di essere bombardati da slogan, false promesse, da avanti- march e pedalare.
cav. Pietro Baldi
Pres. Dante Alighieri della Spezia