Si conclude, con il concerto di sabato 25 agosto in Cattedrale a Massa, il festival organistico apuano, edizione 2018. Organizzato dalla diocesi di Massa Carrara - Pontremoli, ed altri enti collaboratori, attraverso la scuola diocesana di Musica Sacra, il Festival, inseguendo il progetto di valorizzazione del patrimonio organaro locale, ha portato in diverse parrocchie del territorio la grande musica sacra.
Il primo concerto si è svolto a Stazzema, nella chiesa di S. Maria Assunta: Ferruccio Bartoletti assieme all’Ensemble vocale della Cattedrale di Massa ha dato voce all’organo costruito dai fratelli Tronci intorno al 1775. La seconda tappa ha invece fatto risuonare l’organo del Duomo di Carrara con lo spagnolo Bartomeu Manresa. Giovannimaria Perrucci ha invece presentato nella chiesa del Ponte a Massa un programma dedicato alle Marche, con musiche di Luigi Vecchiotti, Giovanni Morandi e Gioacchino Rossini. L’austriaco Leonhard Tutzer ha suonato a Bagnone, sull’organo Cavalli, uno dei più pregevoli dell’intera diocesi, mentre a Terrinca, si è esibito il trio formato da Stefano Moriconi, Michela Ferrari Vivaldi e Laura Casoli. Anche gli allievi della «Scuola diocesana», alternandosi alla tastiera dell’organo «Cavalli», hanno dato vita a Bagnone ad un incontro «speciale» con la musica sacra.
Ultima tappa del Festival sarà sabato 25 agosto, con una serata dedicata alla memoria di Giulio Cecconi, musicista massese, che per molti anni si è occupato della musica nella Cattedrale di Massa. Il programma del concerto, ad ingresso libero, con inizio alle 21.15, prevede, nella prima parte, un excursus nella musica sacra per eccellenza: il canto gregoriano. Verranno proposte e commentate le «cinque sequenze gregoriane» della Liturgia, eseguite dalla Cappella Musicale della Cattedrale e alternate alle improvvisazioni organistiche di Ferruccio Bartoletti. Nella seconda parte della serata, dopo l’esecuzione di un Preludio e Fuga di J.S.Bach, saranno presentate elaborazioni polifoniche di melodie gregoriane.
«Con questa ultima tappa del Festival – ha spiegato don Luca Franceschini, delegato per la musica sacra della Diocesi - vogliamo ricordare l’amico Giulio Cecconi, e nello stesso tempo contribuire a diffondere e far conoscere il patrimonio musicale della Chiesa che resta un punto di riferimento ineludibile per quanti cercano o invocano Dio attraverso il linguaggio universale della musica».