Sesta Godano, comune rurale in posizione centrale rispetto al corso del fiume Vara, è caratterizzato da 13 borgate che fanno da corona al centro comunale di Sesta - posto in mezzo al piano e ai principali assi viari del tempo. La storia locale ci tramanda le vicende di 13 borghi, con 13 campanili e 13 Santi Patroni differenti, che nel tempo hanno saputo trovare punti di incontro per far fronte alle criticità e scegliere per il bene comune.
Il palio, giunto alla sua XIV edizione, portato avanti in questi anni con determinazione e passione da Enrico Mezzetta, vuole ricordare il mito fondante dell'identità locale, il momento "primo" in cui le comunità di Sesta Godano hanno messo da parte i campanilismi, ritrovandosi poco fuori le mura del Castello, presso quella che fu detta da allora Cappella del Mal Consiglio.
Correva l'anno 1524, era da poco passato l'estate e proprio a Godano, ancora più di Bolano nascosta fra le selve, "quelle insatanassate belve" - così ricorda i Marchesi Malaspina di Godano il Branchi in Storia della Lunigiana Feudale - mettevano a segno i propri crimini. La popolazione, vessata dagli abusi e dalle oppressioni della brutale politica malaspiniana, dopo aver tentato invano e più volte di risolvere la situazione, decise di farsi giustizia. Alessandro, figlio dell'anziano Marchese Antonio, soleva recarsi a Cornice da un cugino. La mattina del 7 novembre, gli abitanti delle terre di Godano, decisero di attendere il marchese lungo la via, in località zuà. Fatto scendere da cavallo, "per non lordarsi le mani del sangue del loro signore", decisero di colpirlo con sacchetti di sabbia. Credendolo morto lo abbandonarono lungo la strada. Riuscito a salire a cavallo, giunse a Cornice, dove morì alcuni giorni dopo. Morì per il dolore anche il Marchese Antonio - il padre, lasciando come unico erede il giovane Pietro Malaspina di appena 9 anni.
Pietro, adottato dai marchesi Malaspina degli Edifizi (Santo Stefano d'Aveto) divenuto adulto, tenterà di recuperare il feudo paterno, ma gli abitanti delle terre di Godano si erano ormai dotati di proprie istituzioni, consiglieri e sindaci sotto la protezione della Repubblica di Genova, costata 500 scudi (versati dalla popolazione al Governatore di Pontremoli) e la distruzione di "Castrum (castello) et Arce (fortezza)" di Godano "propter multa nefanda crimina in dicto loco perpetrata per D. Antonium III et Alexandrum ejus filium ex marchionibus Malaspinis".
Da qui la voglia di rievocare attraverso una disfida la storia e le vicende che hanno visto nascere l'identità Sestagodanese, come insieme delle microidentità locali insieme nella scelta per il bene comune.
Il palio è organizzato dalla Proloco Sesta Godano e Frazioni, dal Comune di Sesta Godano e dagli Arcieri Tre Borghi, nel contesto del progetto "IN-CASTRUM GODANI: Proteggere, Dominare, Gestire il territorio", con il Patrocinio di Regione Liguria e con il contributo di Fondazione Carispezia attraverso il bando “Eventi Culturali” 2018.