Il lusinghiero giudizio arriva da Flavio Caroli, tra i più accreditati critici e storici dell’arte italiani, noto anche al pubblico televisivo per la sua partecipazione a “Che tempo che fa” su Rai 3, che così si è espresso sul “Giornale dell’Arte” nella rubrica “Il Meglio e il Peggio”
Quella compiuta dal prestigioso mensile è una sorta di inchiesta dell’anno appena trascorso, in cui i maggiori critici nazionali stilano i loro giudizi secondo categorie quali mostre, restauri, allestimenti e siti museali.
«Sono stato alla Spezia in occasione della mostra “L’elogio della bellezza” – ha detto Caroli in risposta alla domanda su quale sia il migliore museo visitato nel 2017 - ed ho potuto apprezzare l’enorme patrimonio artistico custodito all’interno del “Lia”. Mi hanno colpito il dinamismo, l’insieme delle iniziative e delle proposte, l’ottima collezione di arte antica e l’apertura verso differenti linguaggi dell’arte, fino alla contemporaneità, come ho potuto constatare nel corso della mia partecipazione alle attività del museo».
Lo scorso maggio il critico aveva preso parte alla rassegna di incontri, letture e approfondimenti sul tema “A proposito di bellezza”, nell’ambito delle mostra dedicata a celebrare il ventesimo anno di vita del “Lia”.
Un riconoscimento prestigioso espresso da una voce così autorevole della critica d’arte, oltreché una grande soddisfazione per la struttura museale spezzina, che ha appena concluso le celebrazioni per il ventennale, il cui evento principale è stata la mostra “L’elogio della Bellezza. 20 capolavori, 20 Musei, per i 20 anni del Lia”, curata da Andrea Marmori e Francesca Giorgi.
Soddisfazione da parte dell’Assessore alla Cultura del Comune della Spezia Paolo Asti: «Voglio complimentarmi con tutto lo staff del “Lia” e dei Servizi Culturali per il risultato ottenuto, che premia l’impegno profuso a favore del Museo e conferma quanto l’arte e la cultura possano essere un elemento di vitale importanza per la promozione della città anche in ambito turistico».
La mostra “L’elogio della bellezza” era composta da 20 capolavori ospitati nel Museo cittadino e prestati da grandi istituzioni museali europee, scelti sulla base della qualità, ovviamente, ma anche sulla base della loro “assonanza” con le opere patrimonio del “Lia”.