Il CAMeC centro arte moderna e contemporanea presenta, dal 14 ottobre 2017 al 7 gennaio 2018, il progetto La Casa di Pietra. Racconti Emersi di gumdesign, a cura di Cinzia Compalati. L’esposizione verrà inaugurata sabato 14 ottobre alle 19.00, in occasione della XIII edizione della Giornata del contemporaneo.
Il Centro, quindi, che nella sua mission si prefigge l’obiettivo non solo di tutelare, valorizzare e promuovere le collezioni civiche ma anche di promuovere i linguaggi contemporanei in tutte le sue forme, ospita con questo progetto una delle realtà di ricerca, in campo internazionale, più aggiornata nell’ambito del vocabolario espressivo del design.
Vincitore del Best Communicator Award 2014, ora tra i finalisti del Compasso d'Oro per la Ricerca d'Impresa 2018, La Casa di Pietra è un progetto culturale, comunicativo e imprenditoriale che con il CAMeC raggiunge la sua quattordicesima tappa.
Il percorso si apre con l’esposizione, a parete, di Tavole narranti, una selezione dei progetti dei singoli oggetti così come sono raccontati nel catalogo: una narrazione per immagini che ben sintetizza la cifra linguistica dei gumdesign.
Nelle sale invece va in scena lo spazio che racchiude e comprime il tempo attraverso la memoria e l’immaginazione della forma iconica della casa: circa duecento creazioni e cinquanta collezioni di cui venti presentate in anteprima presso il nostro Centro.
Il modus progettuale di Laura Fiaschi e Gabriele Pardi prevede che ogni collezione sia sempre realizzata da due protagonisti: da una parte loro, i designer, dall’altra gli artigiani – sempre in coppia, uno che lavora la pietra e uno esperto in altri materiali, quasi sempre situati in regioni italiane diverse – che di volta in volta mettono a disposizione la loro sapienza e maestria. Ne nasce un duplice lavoro di ricerca, uno in seno alla tradizione architettonica non funzionalista, l’altro, di scoperta, delle più abili maestranze italiane che si occupano di alto artigianato.
Al CAMeC il mare ha trasportato dei relitti, frammenti arrugginiti, ricordi sepolti sotto la sabbia e riaffiorati tra le onde, oggetti – appoggiati sull’arenile come fossero sassolini – che hanno attraversato tempi e luoghi. Sono scatole in divenire, fossili che si trasformano – con l’intervento dell’uomo – in oggetti funzionali; dalla struttura allestitiva si giunge al prodotto finito, ai Frammenti, veri e propri complementi d'arredo realizzati da lamiere in ferro e ottone trattato, un passaggio concreto e diretto tra ‘materia’ e ‘forma/funzione/concetto’.
La mostra si articola in un continuo confronto tra un piano spaziale e uno temporale: l’orizzontalità del tempo, rimarcata da un’esposizione ‘a terra’ degli oggetti, in cui appaiono come riaffiorati dal passato, dalle viscere della terra e la verticalità del presente dove le sapienze antiche sono state accolte e rielaborate dall’uomo contemporaneo.
La pietra da sempre affascina tutte le civiltà che hanno attribuito ad essa virtù, significati e poteri magici. La casa rappresenta il senso di agio personale e di benessere con sé e con l’esterno, significa sicurezza, protezione e punto di riferimento sin dai remoti tempi delle caverne.
Caverne abitate da uomini che sentirono l’esigenza di ‘riempire’ le loro ‘case’ con segni e disegni che raccontavano la storia individuale. Al significato di rifugio sicuro aggiunsero presto quello di spazio dove poter esprimere ciò che era per loro più importante divenendo espressione, narrazione, specchio dei contenuti affettivi, simbolici, comunitari: riflesso del loro mondo.
La CASA rappresenta le nostre radici, la nostra memoria, la PIETRA la nostra immaginazione.
LA CASA DI PIETRA diviene spazio ancestrale, eco e contenitore del nostro vivere, il focolare.
Le creazioni de La Casa di Pietra sono oggetti antropologici ed emotivi, tracce della memoria, sunti di passaggi della storia dell’umanità: fatti ed eventi del nostro passato come risultato di un’indagine mnemonica e non critica, sono ‘racconti emersi’ che uniscono la pietra a materie prime e naturali ripercorrendo frammenti di ricordi evolutivi.
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Il CAMeC (Piazza Battisti, 1 è aperto al pubblico da martedì a domenica ore 11.00–18.00, chiuso il lunedì, aperto Lunedì di Pasqua.
Per informazioni: tel. + 39 0187 734593.