Prosegue a Spazio 32 – biblioteca e centro culturale della Fondazione Carispezia – il focus sul tema della criminalità organizzata in Italia con l’incontro in programma mercoledì 19 aprile alle ore 18.00: “La presenza delle mafie sul nostro territorio: una storia lunga più di cinquant’anni”. Si tratta del primo di due appuntamenti (mercoledì 19, mercoledì 26) a cura di Libera La Spezia, il coordinamento delle associazioni impegnate nella lotta alle mafie e nella promozione della cultura della legalità.
Interverrà il relatore Marco Antonelli, referente di Libera La Spezia e tutor e project manager del Master in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione” promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa; modererà l’incontro il giornalista Benedetto Marchese.
Esistono le mafie alla Spezia? Da quanto sono presenti? Come si sono insediate? Come si sono sviluppate? Queste le domande da cui partirà una riflessione su un fenomeno che per molti anni è stato considerato legato solo alle regioni del Mezzogiorno italiano. Attraverso la ricostruzione di alcune storie criminali e la lettura di alcuni atti processuali, saranno affrontate le modalità con le quali le organizzazioni mafiose si sono radicate sul territorio spezzino: non solo episodi violenti, ma anche collusioni e opachi intrecci. Dagli omicidi degli anni Ottanta, fino al dialogo con il mondo della politica, passando per le faide dei primi anni Novanta.
A fare da filo conduttore dell’incontro sarà il libro “Il confine. Tra Liguria e Toscana, dove le mafie si fanno in quattro”, uno strumento di analisi in cui sono descritte alcune delle vicende che saranno presentate. Il libro è disponibile in formato ebook gratuitamente scaricabile cliccando qui.
Il secondo appuntamento a cura di Libera La Spezia, in programma mercoledì 26 aprile, affronterà l’argomento de “I beni mafiosi confiscati e sequestrati: come le organizzazioni criminali hanno investito alla Spezia”. Faranno da cornice agli incontri le fotografie della mostra “Immediate Surroundings. I territori di residenza delle mafie in Italia”, dei fotografi Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco – insigniti entrambi del prestigioso premio World Press – e del giornalista Fabio Severo: una documentazione fotografica dei luoghi di residenza di membri di organizzazioni mafiose passate e presenti che attraverso 40 fotografie racconta una geografia eterogenea e diffusa, incrocia il passato e il presente delle gerarchie mafiose, mette di fronte a una colonizzazione non più limitata a alcune regioni, ormai distribuita su gran parte del Paese. La mostra resterà aperta fino al 2 maggio.
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