I fatti che portarono al ferimento di Giuseppe Garibaldi sull'Aspromonte e al suo incarceramento nella fortezza graziota sono noti a molti ma non tutti sanno che il Museo Etnografico possiede pezzi rari, in alcuni casi unici, relativi a questa triste vicenda. Parecchie sono state le donazioni di famiglie spezzine succedutesi negli anni del secolo scorso (Baleani, Formentini, Invernizzi, Lucarini, Mazzini, Piaggio, Podenzana, Poggi, Poli, Purro, Svanascini, Viale e Zannoni) fino alla più cospicua lasciata dalla vedova del patriota Attilio Pepi nel 1960.
Nel percorso espositivo, allestito all'interno dei locali della base militare, sarà possibile ammirare le famose giubbe rosse e parti delle uniformi e dell'equipaggiamento della Guardia Nazionale; due lettere autografe che Garibaldi scrisse alla Società di Mutuo Soccorso della Spezia, rispettivamente dal Varignano e da Pisa, reliquie dell'Eroe e oggetti da lui stesso usati, una serie di suoi ritratti; dalla collezione Garella conservata presso la Palazzina delle Arti provengono invece un tondo di gesso del monumento equestre ai giardini pubblici e la riproduzione fotografica di un bassorilievo col ferimento in Aspromonte. La mostra è stata arricchita da una stampa originale di proprietà di Sergio Del Santo, già storico locale di grande spessore e amante della sua città.
Si ringraziano in particolar modo per l'evento Marinella Curre Caporuscio, Capo Delegazione FAI della Spezia, la Marina Militare, il Comandante Giampaolo Trucco, Vincenzo Tiné e Massimo Bartoletti della Soprintendenza di Genova, e Giuliana Zucchini Del Santo.
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