La rassegna è organizzata e gestita dall'Associazione "Amici della Musica" di Sarzana, presieduta da Stefania Nardi, in collaborazione con l'Assessorato al Turismo ed alla Cultura del Comune.
L'Assessore Sara Accorsi della manifestazione, che oramai è diventata parte integrante delle attività cittadine collocandosi come una pietra preziosa all'interno delle proposte dell'intera provincia, afferma: "Vorrei celebrare il vostro impegno e la vostra dedizione, la qualità della proposta che siete in grado di offrire e la vostra capacità di innovare e sperimentare, elevando il livello culturale".
Il filo rosso che collega gli appuntamenti di quest'anno è la vocalità, intesa nelle sue più svariate accezioni.
Il viaggio alla scoperta del più antico, più intimo e più espressivo strumento musicale a disposizione dell'essere umano si snoda attraverso tappe variegate che vanno a sviscerare gli usi che l'uomo ne ha fatto.
Il primo appuntamento, il 22 Gennaio appunto, dal titolo "Le Donne...all'Opera e...all'Opera con le Donne; Intrighi, Seduzioni e Tradimenti" indaga l'aspetto lirico della voce, quell'aspetto destinato ai grandi teatri, alle grandi acustiche, al grande pubblico, caratterizzato da tratti forti ed espressività quasi esagerate, come il Teatro vuole. Nello specifico il gioco delle parti all'interno del quale vittima e carnefice si scambiano e si confondono trova la sua espressione più comune, e sempre efficace, nell'eleggere a protagonisti della scena la donna e l'uomo ma, in questo caso, tutto il gioco viene osservato dalla prospettiva visiva della donna o, per meglio dire, da come l'uomo ha sempre immaginato che la donna osservasse le cose. Ne consegue così un'immagine poco lusinghiera del gentil sesso, ma anche incredibilmente vittima della società maschilista e patriarcale.
Si esibiscono i soprano Maria Simona Cianchi, Claudia Muntean ed il pianista Giuseppe Santucci, artisti che hanno all'attivo anni di esperienze nazionali ed internazionali per prestigiosi eventi, teatri ed organizzazioni, nonché collaborazioni di prestigio con nomi rilevanti dello scenario musicale.
Il secondo incontro, il 19 Febbraio, si intitola "Der Wanderer- Il Viandante" ed è dedicato alla voce all'interno di un genere particolare: il Lied. Nonostante il termine significhi genericamente Canzone, il Lied si iscrive all'interno della produzione cosiddetta "da camera" e si caratterizza per una intimità, una sottigliezza coloristica ed espressiva, un connubio stretto tra voce e strumento musicale, una fusione intima ed indissolubile tra musica e testo, quasi sempre poesie e non libretti teatrali come nell'Opera Lirica, che al contrario del primo genere proposto si rivolge ad ambienti piccoli all'interno dei quali nemmeno una sfumatura possa andare perduta, e ad un pubblico più sognante, se così possiamo dire, più rivolto ad indagare i fatti dell'uomo all'interno del proprio sé piuttosto che negli avvenimenti del mondo circostante.
Il titolo fa riferimento al tema più caro e più indagato da Franz Schubert, famoso per la sua vastissima produzione di Lieder, che è appunto quello del Viandante il quale incarna il costante andare avanti in questo mondo nel quale non si riesce a scorgere una meta, un luogo in cui fermarsi, ma che durante il suo incessante e disagevole viaggio ha l'opportunità di vedere ogni cosa che il mondo ha da proporre, seppur senza poter sentirsene in qualche modo possessore o, soltanto, libero fruitore.
Si esibiscono il soprano Felicita Brusoni ed il pianista Matteo Bogazzi.
Il terzo incontro, il 19 Marzo, si intitola "Prima Danza Liberamente Jazz" e si rivolge, come si evince dal titolo, alla vocalità Jazz. Una vocalità calda ed avvolgente oppure roca e straziante che intende andare alla ricerca di una istintualità viscerale, quasi fusione perfetta tra spirito e carne, dove la natura umana non viene respinta o sofferta ma viene goduta consapevolmente per tutto ciò che ha da offrire, dolori compresi.
Non a caso il Jazz non si divulga nei teatri ma si diffonde nei locali, o come ai suoi albori nei bordelli, all'interno dei quali si incontrano persone e si possono vivere drammi, solitudini, vizi, godimenti e quant'altro in un clima informale, vero, che fa da cornice all'essere umano come opera d'arte così com'è, senza sentire il dovere di elevarsi a stadi che non gli appartengono perché il suo redimersi e salvarsi passano da qui, da questo mondo e dalla stessa natura umana.
Si esibiscono la cantante Cristina Alioto, il sassofonista Mauro Avanzini ed pianista Eugenio Corsaro.
Il quarto incontro, il 23 Aprile, si intitola "Zefiro Torna" come il testo più noto al pubblico musicato da Claudio Monteverdi il quale è protagonista assoluto, ricorrendone il 450esimo anniversario della nascita.
Monteverdi è uno degli esponenti della musica vocale più famosi in tutto il mondo e segna, se vogliamo, il passaggio tra la musica rinascimentale e quella barocca.
Autore fecondissimo è noto principalmente ai più per la sua vastissima produzione di Madrigali.
Il Madrigale, il cui termine è ancora oggetto di discussioni circa la sua origine, è un componimento per piccolo organico vocale dal carattere rustico e pastorale; diffusosi principalmente nel centro Europa a cavallo tra il '500 ed il '600 richiede una vocalità sicura, dall'intonazione pulita e dal timbro limpido al fine di poter valorizzare gli intrecci armonici particolarissimi di un periodo che chiudeva gradualmente le porte al passato per tuffarsi in quello che diviene essenzialmente la base tutt'ora valida di tutta la musica occidentale.
Si esibisce l'ottetto vocale Lunaensemble.
L'ultimo appuntamento, il 21 Maggio, si intitola "Voce e oltre la Voce" e indaga la vocalità nella musica cosiddetta colta contemporanea. Un'indagine al limite delle possibilità dell'apparato vocale, dove le melodie si spezzano, si fanno assenti o mascherate, dove si scoprono effetti acustici impensabili per la voce umana.
La produzione contemporanea abbraccia tutti i generi sopraesposti e non sente l'esigenza di rilanciarne di nuovi in quanto, come possiamo notare, non è tanto il genere a fare la differenza quanto la modalità e la modalità che la vita moderna imprime necessaria passa attraverso sonorità che richiamano, spesso e volentieri, il contesto nevrotico all'interno del quale ci muoviamo.
Forse è proprio questo che spesso rende difficile agli autori contemporanei di ogni epoca il poter esprimersi liberamente, perché nella loro produzione il pubblico vede da sempre se stesso e forse questo non risulta piacevole alla maggioranza delle persone.
Si esibisce il LabMusCont (Laboratorio di Musica Contemporanea) del Conservatorio "G. Puccini" della Spezia diretto dal M° Andrea Nicoli.
Tutti gli incontri sono ad ingresso libero e previsti alle ore 18.00 con apertura porte alle ore 17.30.
Per ulteriori informazioni e dettagli:
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