Il progetto della storica società è finalizzato a riportare nei ristoranti e nei locali del territorio lericino quei piatti che fanno parte della tradizione ligure, piatti che ancora oggi sono preparati nelle famiglie, patrimonio della cultura del Borgo. Agli operatori si richiede di inserire, nei menù, anche ricette tipiche, con i nomi originali.
Il progetto sarà presentato domenica 16 dicembre alle ore 16 presso la Sala Consiliare del Comune di Lerici. È rivolto ad ass. di categoria, ristoranti, alimentari, agriturismi, ecc. del comprensorio lericino.
Bernardo Ratti, Presidente della Marittima: " Pensiamo che il rilancio del territorio passi, oltre che per le bellezze del paesaggio, dalla riscoperta di quelle peculiarità liguri che da sempre caratterizzano Lerici e che lo hanno fatto conoscere in tutto il Mondo. Ciò unito alla difesa delle nostre tradizioni, e la cucina lericina, essenzialmente genovese, unica, fa parte di questa cultura, da difendere e da promuovere. Noi chiediamo agli operatori della ristorazione locale che, nei loro menù , inseriscano alcuni piatti liguri della tradizione lericina. La lista sarà valutata dagli esperti della Società Marittima e da altre persone, lericine, che conoscono queste ricette non per sentito dire, ma perchè da sempre sulle loro tavole. A supporto dell' iniziativa la Marittima fornirà un certo numero di ricette tipiche, lericine d.o.c., sia di terra sia di mare (dalla panissa alla cima, dalle acciughe "en tian" al "minestrone alla genovese" allo "stocafisso accomodato " al "ciuppin" ai "ripieni"ecc. L'idea, che abbiamo da tempo, è stata subito condivisa dall' Assessore Olga Tartarini"
Olga Tartarini, Assessore alla Cultura: " L'iniziativa, parte dalle "radici", nella convinzione che solo con un forte radicamento con la propria tradizione è possibile lanciare la sfida all'omologazione, alla standardizzazione, alla globalizzazione e perciò essere veramente competitivi nell'offerta turistica internazionale. Ecco perché l' impegno di rivalutare la cucina lericina per individuare piatti e ricette che stanno progressivamente scomparendo dalle tavole, ma che restano nella conoscenza e nei costumi dei borghi e che, valorizzate dalla buona ristorazione, possono costituire uno dei più importanti richiami del nostro territorio.
Bernardo Ratti: "Verrà anche richiesto l'utilizzo di termini di uso locale per indicare le pietanze, ingredienti o tipologie particolari di molluschi, pesci, piante aromatiche, come accade in tutti i paesi del Mondo. Da noi, forse per un certo provincialismo, a volte si preferiscono termini "foresti". L'esempio più eclatante è Cozza al posto di Muscolo, quando è quest'ultimo essere il termine più facilmente riconoscibile anche dagli stranieri, derivando direttamente dal latino e utilizzato dalla maggior parte delle lingue europee. Oppure piatti "regionali", ottimi, ma di altri territori, come, ad esempio il Caciucco, livornese: da noi la zuppa di pesce è chiamata semplicemente Zuppa o Ciuppin. Ecc. Altra proposta sarà di inserire nei menù i "Piatti delle Feste", i piatti tipici del Natale (a Lerici pasta in brodo, bolliti, cima, ecc.), della Vigilia (di magro), del Secondo giorno, della Festa patronale, ecc."
Olga Tartarini: "Questo è un "progetto culturale", nel quale la storia e l'enogastronomia si intrecciano per proporre le ricette della tradizione. Il cibo è cultura e si proporranno piatti che raccontano da sè la propria storia, che è un tassello importante della tradizione e della cultura gastronomica lericina.
L'iniziativa, che avrà il patrocinio della Consulta Ligure, di cui la Marittima fa parte, sarà promossa e pubblicizzata. Dopo la presentazione, partirà con la consegna delle ricette, naturalmente con la condivisione degli operatori. Tra qualche mese, maggio - giugno, dopo verifica, a quei ristoranti che avranno aderito sarà consegnato un adesivo da apporre al'entrata e un piatto artistico.