C'è il Venezuela della foresta amazzonica, delle spiagge incantevoli e della natura incontaminata, e c'è il Venezuela della criminalità, del sangue e del terrore. Come a Caracas, la città che non dorme mai, dove la notte scatta il coprifuoco e le bande armate girano liberamente, dove ogni fine settimana le sparatorie mietono tra le cinquanta e le ottanta vittime, e quasi tutti i casi restano insoluti. A raccontare la doppia faccia del paese governato da Ugo Chavez è Gianni Cappellin, imprenditore di origine veneta che in Venezuela vive da trent'anni e che ha deciso di raccontare la sua esperienza, culminata in un tragico episodio che lo ha portato a un passo dalla morte. Il suo libro verità, intitolato L'uomo di sale. Il mio Venezuela rosso sangue e smeraldo (Mauro Pagliai Editore, pp. 256, euro 10€) è una testimonianza lucida e drammatica di un mondo lontano fatto di luci ed ombre, dove è possibile trovare nel giro di pochi giorni la propria fortuna così come la propria rovina.
Gianni Cappellin, 55 anni, è nato a Milano da famiglia veneziana. Laureatosi in Economia alla Bocconi, è espatriato nel 1980 in Venezuela, dove ha fondato il gruppo di imprese "Alnova", importanti aziende del settore wine & spirits. Nel luglio del 2011, durante una gita in barca con la figlia Claudia, viene aggredito e sequestrato per un'intera, interminabile notte da un pescatore da cui aveva comprato alcune aragoste. Ferito alla gola, in bilico tra la vita e la morte, riesce per miracolo a salvare se stesso e la giovane Claudia, obiettivo principale dell'agguato. Quella notte di terrore lascerà in entrambi una traccia indelebile, rinnovando allo stesso tempo l'amore per la vita. Cappellin racconta, con il piglio efficace e coinvolgente del vero narratore, un paese violento all'estremo, una realtà magica ed efferata, un "paradiso azzurro cobalto dietro al quale si cela anche un orrendo buio".
L'iniziativa, organizzata dalle Biblioteche Civiche, si avvale del patrocinio della Camera di Commercio della Spezia.