"In questa dolorosa occasione - prosegue il primo cittadino - mi piace ricordare l'impegno condiviso in questi anni per diffondere la conoscenza storica, senza preconcetti e strumentalizzazioni, della vicenda delle Foibe e degli esuli giuliano dalmati. Tra le sue iniziative in tal senso, il dono di un dipinto dal titolo "Foibe. Dove c'è molta luce l'ombra è più nera", in occasione della Giorno del Ricordo del 2010, che oggi è esposto a Palazzo Civico.
La sua ultima mostra è stata inaugurata alla sua presenza proprio sabato scorso in via Tommaseo, alla Galleria SpaziArte, "Colourfieldpainting". Rimane come un saluto d'addio alla Spezia, la città di adozione di Vittorio Sopracase che vi era giunto nel 1947, esule dall'Istria, insieme alla madre.
Era un artista di raro talento che dagli anni Sessanta ad oggi non aveva mai smesso di crescere, producendo opere di potente contenuto espressivo e di inesausta creatività. Ormai da tempo, aveva trovato una sua cifra inconfondibile nelle pennellate e nei gesti di un'astrazione lirica a lui congeniale.
Proprio di recente aveva collaborato a due mostre organizzate dagli enti pubblici: "L'arte è uguale per tutti" al Centro Allende e al LAS e "Mettiamoci la faccia" al CAMeC. Nella prima, era stato selezionato insieme agli altri otto artisti che avevano partecipato alle massime esposizioni italiane: o alla Biennale di Venezia o alla Quadriennale di Roma (e Sopracase era stato invitato a quest'ultima nel 2008). Nella seconda, al CAMeC , aveva partecipato con entusiasmo alla gioiosa kermesse di fine mostra, in cui tutti gli artisti si erano mostrati al lavoro, come nei propri atelier, intenti a dipingere, disegnare o scolpire e pronti a comunicare al pubblico i loro segreti 'di bottega'.
Insieme alla dirigente dei musei civici Marzia Ratti, lo vogliamo ricordare così: in mezzo ai colori e alla gente, amichevole e pronto alla battuta, impegnato come sempre a spingere avanti la sua pittura e l'arte, sempre unite a un profondo amore per la sua città".
Foto: isalemaitr5.wix.com