L'esposizione, realizzata dalla Fondazione in co-produzione con ONO arte contemporanea, sarà visibile sino al 19 giugno 2016 e presenterà quaranta fotografie tratte dall'archivio di Sukita su Bowie, probabilmente uno dei più importanti di quelli che riguardano l'artista londinese. Sebbene il lavoro del fotografo sia universalmente noto attraverso gli scatti iconici che illustrarono la copertina dell'album"HEROES", in pochi sanno che la relazione tra Bowie e Sukita si è negli anni trasformata in un'amicizia che ha dato vita a un vero e proprio sodalizio tra i due artisti, nonché a scatti intimi e di disarmante bellezza per la loro quotidianità.
La relazione tra Bowie e Sukita nasce nel 1972 quando il fotografo arriva a Londra per immortalare Marc Bolan e i T-Rex e, sebbene ignaro su chi fosse David Bowie, decide di andare ad un suo concerto perché irresistibilmente attratto dal cartellone di The Man Who Sold the World che lo promuoveva.
Una volta entrato Sukita ricorda: "Seeing David Bowie on stage opened up my eyes to his creative genius. I watched Bowie perform with Lou Reed and it was so powerful, Bowie was different to the other rock and rollers, he had something special that I knew I had to photograph".
Sukita riesce finalmente ad incontrare Bowie di persona grazie all'aiuto dell'amica e stylist Yasuko Takahashi, pioniera di questo mestiere in terra nipponica nonché mente dietro alle prime sfilate londinesi di Kansai Yamamoto, lo stilista che disegnò i costumi di scena di Bowie durante il periodo di Ziggy Stardust, come saranno visibili nella foto in mostra.
La Takahashi propose un portfolio con i lavori di Sukita all'allora manager di Bowie che gli accorda uno shooting. É così che comincia una relazione professionale e umana tra i due che sarebbe durata per il resto della vita del musicista inglese.
Nel 1973 Sukita ritrae di nuovo Bowie, sia negli Stati Uniti che durante il suo primo tour in Giappone, ma l'incontro indubbiamente più significativo avviene nel 1977 quando Bowie torna a Tokyo con Iggy Pop e chiede a Sukita di ritrarlo in una lunga sessione fotografica che il maestro della fotografia giapponese non sapeva sarebbe divenuta la celebre copertina dell'album "HEROES", una delle più iconiche mai realizzate nella sua carriera.
Il rapporto intimo e privato che si instaura tra i due, grazie a un comune sentire e ad un ricco interscambio culturale, ci ha regalato alcuni degli scatti più inaspettati dell'"uomo caduto sulla terra".
Interverrà all'inaugurazione della mostra, venerdì 29 aprile, Luca Scarlini: saggista, drammaturgo e storyteller, è autore del libro "Ziggy Stardust. La vera natura dei sogni" (add editore, 2016), un omaggio all'artista britannico che fa entrare il lettore nelle scene, nei teatri e nella musica di una rockstar messianica che, per tutta la vita, ha raccontato un mondo sull'orlo dell'apocalisse.
In parallelo a questa esposizione, Spazio 32 – biblioteca della Fondazione Carispezia e centro culturale dedicato alle arti visive e al fumetto – organizza la mostra "David Bowie: l'uomo delle stelle", visitabile dal 22 aprile al 17 giugno: una selezione di tavole tratte dall'omonimo graphic novel di Veronica Carratello (disegni) e Lorenzo Bianchi (testi), edito da Nicola Pesce Editore, che ripercorre alcune delle tappe più significative della vita e della carriera dell'enigmatico camaleonte del rock.
La mostra "David Bowie & Masayoshi Sukita: Heroes" è accompagnata da un catalogo edito da Ono e Chiaroscuro Creative (Bologna).