Il primo incontro, a cura di Giovanni Raggi e Fabio Giacomazzi, si terrà il 12 aprile (15.00 -18.00) e svilupperà i seguenti contenuti.
Dai primi studi geologici sui sedimi della Spezia fino allo stato attuale delle conoscenze. Sintetica illustrazione delle strutture profonde in roccia le quali sostengono i sedimenti alluvionali che formano il sottosuolo della città.
Le strutture attraverso le quali si sviluppano i percorsi sotterranei delle acque che si manifestano in superficie con i noti fenomeni sprugolari. Le situazioni idrogeologiche che danno luogo alle note emergenze nell'area del Golfo, la loro genesi, le problematiche connesse e i lavori effettuati nel temponel tentativo di risolvere tali criticità.
Le reti dei canali ancora visibili e quelle che negli anni sono state deviate o coperte. Il metodo utilizzato tramite strumentazione GIS per la georeferenziazione di cartografia della città della Spezia risalente al secolo XVIII allo scopo di ricavarne dati per il riconoscimento delle persistenze e proporre uno strumento per la ricerca e la didattica. Sarà approfondito, in particolare, il riconoscimento dei siti degli antichi mulini.