Autore spezzino ma molto conosciuto ed apprezzato in ambito nazionale e internazionale, Vaccarone nutre da sempre un forte legame con il Centro (e le sue collezioni), che lo anche ospitato con una grande mostra antologica dedicata al suo lavoro dal 1957 al 2011.
In questa occasione torna nell'insolita duplice veste di addetto ai lavori e di raffinato lettore del testo visivo; e saranno il suo sguardo e le sue parole a guidarci nella visita delle mostre Dal disegno al segno, da Fattori a LeWitt e Giulio Turcato. Dalla forma poetica alla pittura di superficie.
In occasione di questo incontro abbiamo chiesto all'artista di formulare la sua definizione di disegno. Così si è espresso, non mancando di chiosare con uno schizzo...: "E' dar vita per via di segni alla forma di un pensiero. E' scrittura immediata, è invenzione che cresce su di sé: è il mio modo di percepire e di comunicare a me stesso il percepito".
Francesco Vaccarone sarà affiancato da Eleonora Acerbi, conservatore del CAMeC, che si è occupata dell'ordinamento delle due mostre insieme a Marzia Ratti.