La tela, rinnovata nei suoi colori originali, verrà presentata al pubblico e ai fedeli nel corso di una cerimonia che si terrà domenica 12 luglio, alle ore 18, presso l'oratorio di Nostra Signora delle Grazie (dove il quadro è stato ora collocato per l'inagibilità della chiesa di San Pietro), e alla quale parteciperanno gli amministratori comunali locali con il sindaco Ilario Agata, il vescovo della Spezia, mons. Ernesto Palletti, rappresentanti la "Soprintendenza alle Belle arti e al paesaggio della Liguria" e il consorzio "Il Cigno", mentre gli interventi illustrativi sull'operazione di recupero sono affidati all'architetto Mario Bruchi, a Massimo Bartoletti (Soprintendenza) e a Giustina Adreveno, autrice del restauro insieme alla collega Maria Rosa Sambuceti.
E proprio "Il cigno" ha fatto da "collettore" della raccolta di fondi attivata dai figli di Tomaso Acordon (avvocato presso l'ufficio legale del Comune della Spezia), che hanno chiesto ad amici e conoscenti di rinunciare ai tradizionali omaggi in memoria del padre scomparso e aprire invece una sottoscrizione destinata a raccogliere la somma necessaria al restauro dell'opera.
"La famiglia di Acordon, attraverso la figlia Angela, funzionaria presso la Soprintendenza ligure – spiega il presidente de "Il cigno", Silvano Zaccone - ha incaricato il consorzio di organizzare la sottoscrizione. In circa sei mesi, tra donazioni di privati, enti e associazioni, abbiamo messo insieme 4.307 euro, con i quali è stato possibile effettuare l'intervento, che si inserisce nell'ambito dell'attività di sensibilizzazione che conduciamo per il recupero di opere d'arte e monumenti sul territorio della Lunigiana storica ispirati ai principi di amicizia, solidarietà e fratellanza tra le comunità locali".
"Le parti maggiormente danneggiate riguardavano la figura di San Giuseppe e della Madonna col Bambino – racconta Angela Acordon, che evidenzia come "il valore del dipinto non risiede
tanto nell'opera in sé quanto nell'identità dei luoghi e delle loro comunità che sono in grado di trasmettere opere come questa", soprattutto in piccole realtà come quella di Legnaro. E l'auspicio della funzionaria della Soprintendenza è che la ricchezza di chiese, oratori e cappelle che nobilita la vallata levantese possa essere fruita da fedeli e visitatori attraverso l'apertura al pubblico e l'organizzazione di percorsi ad hoc.
Naturalmente l'iniziativa del restauro è stata particolarmente apprezzata dal sindaco di Levanto, Ilario Agata: "Una dimostrazione di attenzione, di affetto e di cura verso una testimonianza importante del notevole patrimonio storico esistente nella nostra vallata, e la volontà e l'orgoglio dei levantesi di poterne offrire la visione a tutti gli amanti dell'arte e della bellezza in generale. Ringrazio tutti coloro che hanno dimostrato questa grande sensibilità, in particolare la famiglia Acordon: oggi la nostra comunità si arricchisce ulteriormente dal punto di vista culturale e rafforza il senso di appartenenza di ogni suo abitante alla collettività cui appartiene". (10 luglio)