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Rocchetta, appuntamenti culturali per la festa patronale

In occasione della festa patronale di S. Giustina, due iniziative, a cura del Comune di Rocchetta di Vara, animeranno il pomeriggio di domenica 28 settembre, allietato anche dal suono delle fisarmoniche. 

Già da sabato 27 settembre sarà visitabile la mostra fotografica di Maggy Battolla "Trascendenze esili. Paesi fantasma della Val di Vara", allestita nel salone voltato di palazzo Vinciguerra. Maggy Battolla è una giovanissima fotografa di Follo, innamorata del fascino malinconico dei borghi e delle case abbandonate. Ha ritratto suggestivi scorci della Liguria e della Val di Vara, raccolti nel sito internet. Saranno visibili in mostra anche alcuni scatti, raccolti nel Comune di Rocchetta Vara. Dichiara Maggy Battolla: "Dalla prima infanzia sono sempre stata attratta da luoghi abbandonati e solitari, sono cresciuta in un piccolo paese che ad oggi conta poco più di mille anime, ma che durante il periodo del mio sviluppo era molto meno popoloso e ha sempre offerto luoghi idonei a stimolare la mia curiosità come vecchi casolari o ville abbandonate. La vera e propria passione per i paesi fantasma è nata però in un giorno preciso, all'incirca nove anni fa, quando ne visitai per la prima volta uno: il meraviglioso Porciorasco. Da quel giorno la mia passione è cresciuta e paese dopo paese la mia conoscenza su questi luoghi è aumentata spingendomi alla scoperta di luoghi fantasma molto lontani dai miei classici itinerari". La mostra è visitabile: Sabato 27 settembre dalle 10.00 alle 12.00; domenica 28 settembre dalle 15.00 alle 18.00 oppure su richiesta, in orario d'ufficio, rivolgendosi al Comune.
Domenica 28 settembre, alle ore 17.30, presso l'ex Scuola di Rocchetta Vara, è invece in programma la "Presentazione del riordino dell'Archivio fotografico di Gino Sivori", a cura della dott.ssa Alessandra Vesco, archivista. Gino Sivori nacque a Velva (GE) nel 1925. Spostatosi a Rocchetta Vara per motivi di lavoro, vi si stabilì definitivamente a seguito del fidanzamento e poi del matrimonio con Isolina Costa. Entrato tra i partigiani della Colonna Giustizia e Libertà, fu imprigionato a seguito del feroce rastrellamento dell'8 ottobre 1944 e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz, dove conobbe e frequentò Primo Levi. Il racconto della deportazione è registrato sul sito dell'Istituto spezzino per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea.
Rientrato a Rocchetta, Gino Sivori nel 1969 aprì uno studio fotografico, attivo sino all'anno della morte, il 2009. Fotografo per eccellenza di matrimoni e cartoline dell'intera Val di Vara, nei suoi quarant'anni di attività, Gino Sivori ha accumulato una quantità enorme di fotografie e negativi. Con grande generosità, la vedova, scomparsa nel gennaio 2013, e la figlia Isa Sivori Carabelli hanno donato al Comune di Rocchetta di Vara l'intero archivio fotografico e molti degli strumenti di lavoro dello studio Sivori: oltre 8.000 negativi, 700 stampe fotografiche, 200 rullini. Il materiale è stato pazientemente inventariato dall'archivista Alessandra Vesco che domenica presenterà al pubblico il suo lavoro.
Nell'occasione saranno esposti materiale e strumenti di lavori della collezione Sivori.

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