E se di Clint Eastwood, il buono, resteranno l'espressione di ghiaccio e il sigaro, di Lee Van Cleef, il cattivo, la crudeltà delle gesta, di Wallach, il brutto appunto, non potremo mai dimenticare le mille smorfie antieroiche da straccione irridente del West agli spaghetti. Eli Wallach, se n'è andato da poche settimane, lasciando dietro di sé molti film e il suo ruolo di Tuco. parlando con Christopher Frayling, uno dei maggiori esperti internazionali del cinema di Leone, ha raccontato il dietro le quinte della scena dell'impiccagione: «Quando vengo impiccato per la terza volta, c'erano le comparse che assistevano alla sentenza: Tuco viene condannato per incendio, stupro, incesto', per circa sedici crimini. Mentre me ne stavo a cavallo con le mani legate sulla schiena pensavo: che ci faccio a cavallo qui, nella Spagna meridionale? Potrei essere a recitare Cechov in qualche posto. E sotto il sole una piccola signora di pelle bianca mi guarda, io la guardo e le faccio: "grrr!". Leone non riusciva a trattenersi dalla gioia perché avevo reagito in modo umano. Lo ha messo nel film ed è uno dei miei momenti preferiti». "Il buono, il brutto e il cattivo" è anche film del "triello" più famoso della storia, con lo scontro a tre fra i protagonisti della storia, al termine della lunga caccia alla cassa di dollari nascosta nel cimitero. Presentato in anteprima al festival di Cannes nell'edizione rimessa a nuovo dal laboratorio L'immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna, concluderà il progetto di distribuzione nelle sale dei classici restaurati cominciato lo scorso autunno.