Il mandala è danza, energia che si dispiega e unisce caos e ordine Un cerchio che necessariamente possiede un centro, sempre presente, come punto di riferimento che può essere lasciato e ritrovato nello stesso tempo.
Quel cerchio che nasce da una danza, è una dinamica creazione che proprio perché immagine dinamica, accetta di venire "distrutta" o meglio "trasformata" in ricordo e dono. Restano i granelli di sale colorato che vengono regalati ai presenti e che custodiscono "paesaggi di fiaba" sempre visibili e immaginabili.
Come scrive Foucault: - " L'immagine uccide l'immaginazione", per questo è importante che vi sia sempre la possibilità di altre immagini.
L'immaginazione nella sua vera e propria funzione poetica, medita sull'identità e se è vero che essa circola in un universo di immagini, è comunque per essenza iconoclastica, quindi libera. Per essere autentica, l'immaginazione deve imparare nuovamente a sognare. Un mandala è sognare un mondo insieme, partendo dallo stesso centro, costruendo un'immagine che è pura immaginazione, atto di libertà e possibilità di incontro con se stessi e con l'altro e l'Altro.
Dar vita a un'opera condivisa (realizzata da tutti), utilizzare l'espressione creativa, significa favorire la comunicazione e la relazione. La relazione nasce dall'incontro fra più individui nello stesso luogo e con il luogo stesso. La bella piazza di Vernazza è il luogo e la possibilità di questo incontro dove tempo e spazio diventano "Altro".