Non solo Manarola, ma anche Bracelli, in Val di Vara, ha il suo Presepe.
Nato nel 2008 da un’idea dell’artista Aldo Righetti e dalla collaborazione del Comitato Locale di Bracelli, il Presepe Luminoso di Bracelli era costituito da una piccola natività luminosa che riscosse un grande interesse da parte dei paesani e di alcuni visitatori. Quindi, sull’onda di questo successo, vennero realizzate altre figure luminose con il passare degli anni e con il contributo di tutti i paesani. Attualmente il presepe è composto da 32 figure.
Oggi pomeriggio, 9 dicembre, l’accensione del Presepe che sarà visitabile fino al 15 gennaio. La giornata ha avuto inizio alle 14.30 con la visita guidata del borgo di Bracelli a cura della Guida Turistica abilitata Gilda Maestri, che ha spiegato la storia del paese, e di Aldo Righetti, che ha illustrato i murales e gli orologi solari che ha dipinto nel Borgo.
Alle 15.30 un momento speciale, con la performance artistica degli alunni della Scuola Primaria “Gianni Rodari” di Beverino, durante la quale abbiamo scoperto il primo messaggio custodito dal “Presepe Luminoso della Val di Vara”.
“Quest’anno l’edizione del ‘Presepe Luminoso della Val di Vara’ – ha spigato Aldo Righetti - è stata dedicata alle tematiche ambientali, quali la salvaguardia della natura e i cambiamenti climatici. Il Presepe non è circoscritto solo alla sua rappresentazione, ma dall’anno scorso, oltre a collaborare attivamente con il Comune di Beverino, abbiamo avviato un progetto con la Scuola Primaria ‘Gianni Rodari’. Durante il laboratorio didattico che si è tenuto a Bracelli a maggio, gli alunni hanno realizzato collane in plastica con le bottiglie”.
Nel corso dell’inaugurazione del Presepe, i bambini hanno presentato una performance artistica, intergenerazionale e inclusiva, ideata personalmente da Aldo Righetti e intitolata ‘Investitura Ufficiale a Difesa della Natura’, al centro il futuro che, in questo caso, è stato rappresentato dai giovani della scuola primaria Gianni Rodari, in rapporto sia ai loro insegnanti, che alle istituzioni presenti all’accensione del Presepe, generando valore per la Comunità e il territorio.
Presente anche il gruppo CAI e il Consorzio ‘Il Cigno’ che ha consegnato ai bambini la collana da loro confezionata. Successivamente i presenti si sono recato al Presepe, davanti al quale i giovani artisti, con l’aiuto delle insegnanti, si sono disposti in fila. Nell’ultimo atto della performance i genitori sono stati invitati a posizionarsi di fronte ai loro figli che, allo sventolamento della bandiera italiana, hanno donato la propria opera, ossia la collana, ponendola attorno al collo dei propri cari. L’investitura ufficiale, a questo punto, nel rispetto della natura, si è compiuta”.
“Ma il significato di questa performance artistica quale è stato? Oggi noi adulti stiamo consegnando un mondo di plastica alle nuove generazioni – ha evidenziato ancora Aldo - per rispettare l’ambiente i bimbi non hanno raccolto fiori, ma realizzato con vero amore una collana di plastica, perché è ciò che gli stiamo consegnando, quindi, con l’investitura ufficiale, sono i bimbi e bimbe, con la loro performance artistica a sensibilizzare e portare un’importante messaggio e riflessione a noi adulti sul valore e il rispetto per l’ambiente che ci circonda”.
Alle 17.00 il Parroco Don Giuliano ha benedetto il Presepe, e quindi l’accensione ufficiale.
Quest’anno alcune nuove sagome, tra cui due con un significato simbolico importante…
“La prima nuova sagoma di cui voglio parlare – ha spiegato Aldo Righetti - è quella che raffigura una coppia che si abbraccia e che rappresenta i protagonisti del libro di Rossana Sciascia ‘L’Elvira conta’, romanzo ambientato in Val di Vara dove l’autrice abita. L’Elvira è il personaggio principale che si innamora di Gino, ma durante la loro vita, per scelte diverse, non riusciranno mai a stare insieme, pur essendo innamorati. Quando abbiamo invitato Rossana a presentare il libro quest’estate a Bracelli insieme a Angela Marciò, le avevo promesso che avrei realizzato una figura in omaggio all’Elvira. Poi ho riflettuto – ha proseguito Aldo - e ho pensato che fosse giusto mettere insieme questo amore della Val di Vara, Elvira e Gino, e ho realizzato queste due figure che si abbracciano e tengono per mano dei numeri, perché appunto ‘L’Elvira conta’, durante la sua vita ha la mania di contare tutto, i passi per percorrere il tragitto da casa a scuola, il numero dei quadri della camicia di Gino, insomma i numeri sono sempre stati compagni della vita di Elvira. E, quindi, cosa ho fatto – ha aggiunto Aldo Righetti – sia la donna che l’uomo hanno in mano il numero 1, in basso tra loro c’è il numero 3. Cosa significa? La donna, Elvira, una persona, Gino, l’uomo, una persona, compongono una famiglia e generano un figlio, quindi 3 persone”.
“L’altra figura particolare – ha continuato Aldo Righetti - è un riconoscimento a Luciano Bonatti, scrittore, escursionista, giornalista, grande conoscitore della Val di Vara, persona di uno spessore culturale e umano importante. A Luciano abbiamo dedicato questa figura, lui con lo zaino sulle spalle, mentre percorre sentieri. E’ venuto a Bracelli in diverse occasioni: a inaugurare un’edicola religiosa davanti a Palazzo Ravaschieri, con il gruppo teatrale ‘I Marciapà’ a presentare due edizioni teatrali, una su Garibaldi e l’altra su Pinocchio e a parlare del suo ultimo libro ‘Quaratica al tempo di pecore e zappe’. Quindi, un atto di riconoscimento nei suoi confronti per l’apporto culturale portato al paese di Bracelli”.
“Insomma – ha concluso Aldo Righetti - tutte e due le sagome ‘parlano’ di Val di Vara”.