Dopo il grande e generale apprezzamento ottenuto in questi mesi, la mostra fotografica di Maurizio Maggiani “Narciso meccanico. Una fotocamera per specchiarsi nel mondo (1971-2023)” è stata prorogata fino al 19 novembre 2023.
Ulteriore slancio alla mostra è stato dato da iniziative collaterali svolte nelle ultime settimane: un bellissimo e intenso “concerto verticale” del giovane cantautore spezzino Manuel Apice, la “Cena degli orfanelli”, l’omaggio dei fotografi spezzini a un grande maestro Sergio Fregoso, un incontro per un laboratorio didattico sulla fotografia rivolto ai più giovani, che hanno fatto dialogare i temi proposti dalla fotografia di Maggiani con un pubblico vasto.
La mostra, composta di 90 fotografie e installazioni audiovisive disposte lungo i sei piani della bellissima Torre dei Vescovi di Castelnuovo Magra, sarà visitabile fino al 19 novembre nei giorni di sabato e domenica, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00.
Per la prima volta Maurizio Maggiani, uno dei maggiori narratori contemporanei italiani, espone una mostra retrospettiva su cinquant’anni del suo meno noto lavoro di fotografo. Un lavoro in gran parte inedito, a cura dell’associazione Archivi della Resistenza con il patrocinio del Comune di Castelnuovo Magra e che vanta una serie di collaborazioni con importanti associazioni che si occupano di fotografia e audiovisivi come la Fototeca provinciale di Fermo “Mario Dondero”, il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo, l’associazione Spazi Fotografici.
In pochi sanno che tra i tanti lavori svolti prima di diventare uno scrittore affermato c’è stato anche e soprattutto quello del fotografo: una passione che non ha mai smesso e che ha costituito quasi un “secondo mestiere” lungo i decenni, in parallelo alla sua attività pubblica di scrittore e opinionista. Siamo in presenza di un vastissimo archivio fotografico, con foto a partire dal 1971, dal lungo Sessantotto, fino all’attualità (l’ultima foto in mostra proviene dall’alluvione che ha colpito la Romagna e in particolare da Faenza), con decine di migliaia di fotografie.
90 fotografie, accompagnate da installazioni audiovisive, paesaggi sonori con gli audio originali dell’epoca, che ripercorrono molte stagioni individuali e collettive; gli anni della contestazione e gli esperimenti didattici nella scuola dell’inclusione e nei doposcuola alternativi (Rodari, Lodi, Munari), le lotte operaie e una nuova forma di vita liberata, che attraversò la comunità degli anni Settanta, il gruppo di fotografi animato da Sergio Fregoso, il paesaggio e la città in una ricerca delle trasformazioni in atto, il ritratto sociale e gli affetti familiari, le fonti di ispirazioni e di personaggi e fatti, poi rielaborati nella sua narrativa.
È inoltre disponibile dal 31 ottobre il catalogo fotografico della mostra, con una intervista inedita a Maggiani, edito dalla casa editrice ETS di Pisa, all’interno della collana “Verba Manent. Serie Sguardi”, che sarà presentato sabato 4 novembre all’interno della mostra.