Mercoledì 13 settembre, alle 17, con ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili, il CAMeC propone un incontro dedicato alla grande mostra in corso "Sarenco. La platea dell'umanità", presentandone il catalogo dato alle stampe dalla Fondazione Sarenco. Il volume, bilingue italiano/inglese, con progetto grafico di Claudia Capelli, documenta l'intero novero delle opere esposte ed il progetto espositivo, curato da Giosuè Allegrini ed ideato da Oriano Mabellini, fratello dell'artista e presidente della Fondazione a lui intitolata. Accoglie inoltre saggi dello stesso Giosuè Allegrini, Achille Bonito Oliva, Bernard Heidsieck, Oriano Mabellini, Enrico Mascelloni, oltre all'ultima intervista di Sarenco, rilasciata a Claudia Capelli. Chiude la ponderosa pubblicazione la sezione degli apparati, che dà conto della poliedrica attività esercitata dall'artista lombardo in tutti gli ambiti culturali.
E' questa l'occasione per poter incontrare o ritrovare il lavoro di un artista straordinario, che il curatore Giosuè Allegrini, autore dell'ampio ed esaustivo saggio introduttivo in catalogo dal titolo "Sarenco, poetagenio dell'arte totale", definisce «geniale, ironico, affascinante, parimenti beffardo, dissacrante e acutamente trasgressivo, ma anche formidabile performer, infaticabile esploratore, regista esplosivo, esoeditore implacabile, fotografo audacissimo, come pure organizzatore proteiforme di eventi culturali in Italia e all'estero». Durante l'incontro, che vedrà la partecipazione di Giosuè Allegrini e Oriano Mabellini, sarà proiettato un film, che permetterà di conoscere anche il Sarenco regista.
Al secolo Isaia Mabellini (Vobarno, 1945 - Salò, 2017) Sarenco è poeta visivo, performer, esploratore, regista, editore, fotografo, organizzatore, fra le figure più dotate, attive, imprevedibili ed esplosive della ricerca artistica contemporanea in Italia e nel mondo. Frequenta il Liceo Classico "Arnaldo" di Brescia e studia Filosofia alla Statale di Milano. Nel 1961 inizia a scrivere le sue prime poesie lineari. A partire dal 1963 inizia ad occuparsi di ricerche poetico-visive stringendo i primi contatti con gli artisti del "Gruppo 70", nel quale entrerà ufficialmente l'anno successivo. Il suo contributo al movimento si contraddistingue per il tono graffiante e caustico con cui elabora testi epigrammatici che associa ad immagini di provenienza varia dal mondo della comunicazione a quello dell'arte. Servendosi delle tecniche del collage, dell'assemblage o della tela emulsionata ottiene opere di forte impatto, che utilizza come strumento di lotta politica e culturale. Nel 1965 comincia la sua attività espositiva, avendo al suo attivo oltre 50 mostre personali e circa 1000 esposizioni collettive. Svolge un'intensa attività editoriale e organizzativa. Fonda riviste fra cui "Amodulo" nel 1968 e "Lotta poetica" nel 1971 e case editrici quali Edizioni Amodulo nel 1969, SAR.MIC nel 1972 e Factotum Art nel 1977. Fonda gruppi come il Gruppo Internazionale di Poesia Visiva (o Gruppo dei Nove) e i Logomotives. Dal 1982 Sarenco intraprende numerosi viaggi fra Asia e Africa, immettendo energie nuove nelle sue creazioni cariche di ironia. Da questo momento il continente africano diventa protagonista all'interno della sua produzione artistica. è stato organizzatore di quattro edizioni della Biennale Internazionale d'Arte di Malindi, in Kenya (2006-2008-2010-2012). Scrive il suo primo soggetto cinematografico nel 1968, che poi girerà nel 1984 con il titolo "Collage". L'anno successivo viene invitato a presentare la pellicola al Festival del Cinema di Venezia. Seguiranno molti altri lungometraggi. Ha pubblicato oltre quaranta libri e realizzato quindici film.
È stato regolarmente presente nelle più importanti rassegne d'arte internazionali, fra cui quattro edizioni della Biennale di Venezia (1972, 1986, 2001 – curatore Harald Szeemann, con Sala Personale – e 2011), Documenta Kassel (1972), la Biennale di Siviglia (2004, insieme a Cattelan), Stedelijk Museum di Amsterdam (1970), Centre Pompidou di Parigi (1989-1994), Museum of Modern Art di New York (1986), MART di Rovereto (2007-2013-2015), Museo del Novecento di Milano (2013). Nel 2018 alcune sue opere sono state esposte al CAMeC della Spezia nell'ambito della mostra "Poetry and Pottery. Un'inedita avventura fra ceramica e Poesia Visiva", a cura di Giosuè Allegrini e Marzia Ratti.