Farà tappa anche a Castelnuovo Magra il progetto di Promozione sociale “Parole liberate: oltre il muro del carcere”, premio per poeti della canzone riservato alle persone detenute nelle carceri, ed organizzato dall’omonima Associazione di promozione sociale e fondato nel 2014 da Michele De Lucia, giornalista, e dagli attori Riccardo Monopoli e Duccio Parodi.
La data castelnovese sarà quella del 19 maggio quando alle ore 21.00 presso il centro sociale di Molicciara, si esibiranno gli artisti di fama nazionale Emis e Yo Yo Mundi, e poi Khod, gruppo musicale formatosi nel carcere di Volterra e composto quindi da detenuti in permesso speciale. Nel corso della serata sono previsti inoltre alcuni interventi di operatori del mondo delle carceri e verranno proiettati video musicali realizzati sui testi proposti dai detenuti partecipanti al premio.
“All’evento saranno presenti anche Francesca Violi, docente presso il carcere di Massa, ed Enrico Casale dell’Associazione culturale Gli Scarti, regista di laboratori teatrali nelle carceri della Spezia e Volterra – aggiunge Katia Cecchinelli, Assessore alla cultura del Comune di Castelnuovo – Sarà un momento importante, di riflessione ma anche di divertimento”.
“Parole liberate”, che nella provincia spezzina farà tappa anche a Santo Stefano (18 maggio) e a Luni (21 maggio), è un progetto senza precedenti in Itala: propone ai detenuti non solo di scrivere una poesia, ma di essere co-autori di una canzone. La lirica vincitrice viene affidata così a un artista già affermato, affinché́ la metta in musica e la interpreti.
L’obiettivo è costruire un nuovo canale di comunicazione tra carcere e società, che inviti le persone detenute ad aprirsi, portando il loro dramma esistenziale oltre il muro del carcere, e le persone libere a guardare alla realtà penitenziaria con una consapevolezza nuova, rompendo il circolo vizioso per cui chi ha sbagliato è condannato alla pena aggiuntiva dell’emarginazione, a vita e senza possibilità di riscatto. “Parole liberate" si appella perciò alle Istituzioni e all’opinione pubblica, affinché l’articolo 27 della Costituzione non resti lettera morta e il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti non sia più un miraggio.
