Ad Arcola riparte la seconda edizione della rassegna letteraria Le parole intorno…, organizzata dall’assessorato alla cultura per dare spazio agli autori esordienti e valorizzare le case editrici indipendenti.
L’evento di apertura è fissato per venerdi 10 febbraio alle ore 17.30 nella Sala Pentagona del Centro storico di Arcola, con la presentazione del libro «San Bartolomeo delle Cento Chiavi. Alle origini del borgo di Pitelli» edizioni Giacchè.
Si tratta del volume contenente gli studi inediti di Linda Secoli su quella parte di territorio della provincia spezzina che fino al 1928 apparteneva al comune di Arcola e successivamente a quello di Spezia. «Siamo soddisfatti di poter riproporre la rassegna anche per quest’anno – commenta l’assessore alla cultura Sara Luciani – e soprattutto inaugurarla con un’autrice che è stata anche dipendente del nostro comune, appassionata studiosa che ci svelerà segreti e studi di un’epoca in cui San Bartolomeo delle Cento Chiavi era in realtà territorio di Arcola.»
L’autrice, accompagnata dalla proiezione d’immagini, presenterà al pubblico le sue ricerche: di San Bartolomeo oggi resta soltanto l’intitolazione del Viale omonimo che deriva il nome dalla Chiesa medievale di San Bartolomeo delle Cento Chiavi posta «sullo scoglio alla Marina», fulcro di una nutrita comunità rurale che contava anche un Ospitale e uno scalo marittimo oltre a «li bagni di Pitelli», fonti termali sulfuree censite in più di una mappa storica.
Il libro ci svela la storia dell’antico insediamento costiero che risulta saldamente intrecciata con quella di Pitelli e quindi con la storia arcolana. Centum Claves fu gradualmente abbandonato a partire dal Cinquecento perché «non sicuro dai corsari» e due secoli dopo risultava avere ancora la Chiesa «circondata da muraglie antiche.
Lo studio di Linda Secoli ha analizzato il manoscritto settecentesco “Memorie della parrocchia di Pitelli” conservato presso l’Archivio Vescovile di Sarzana e altri materiali d’archivio inediti restituendoci, tra l’altro, attraverso la riproduzione di cartografie e dipinti, il volto del levante spezzino prima degli insediamenti militari e della cantieristica, con una lettura del paesaggio e della linea di costa originaria. Nel volume anche gli approfondimenti della bibliologa Michela Corsini e della docente di Lettere Costanza De Luca, che hanno collaborato all’analisi del manoscritto.