Nuova vita per la mostra permanente della cultura materiale di Levanto, che da venerdì 1° luglio ripropone le sue ricche testimonianze di attrezzi, fotografie, immagini e plastici delle attività economiche e della vita quotidiana locali da inizio ‘900 agli anni ’50 dopo un restyling delle sale dell’Ospitalia del Mare che ha coinvolto sia le strutture murarie che gli allestimenti interni. Nata nel 1978 da alcune esperienze scolastiche ed esposizioni temporanee e dotata di una propria sede all’interno del complesso monumentale della parrocchia di Sant’Andrea di Levanto nel 1981, la Mostra venne trasferita nella sede attuale al piano terra dell’ex convento degli Agostiniani nel 2009, e diventò subito un punto di riferimento comprensoriale per la qualità e il numero (oltre 400) di reperti storici che offre ai visitatori.
“Purtroppo negli ultimi anni le condizioni delle sale erano andate peggiorando a causa dell’umidità che aveva impregnato le pareti e danneggiato gli allestimenti - spiega Aldo Viviani, segretario dell’omonima associazione culturale, che ha come scopo prioritario la raccolta, la documentazione e lo studio delle tradizioni del comprensorio levantese - Grazie al sostegno economico del Comune e all’operato dei soci, i locali sono stati ristrutturati e gli arredi e gli oggetti restaurati. Nonostante queste difficoltà ‘ambientali’, la mostra però non ha mai chiuso i battenti, tranne che nel periodo della pandemia. Ma ora riparte con una sede più accogliente e funzionale, che speriamo di ampliare per ospitare nuove sezioni”. In particolare, tra i soci che hanno messo a disposizione le proprie competenze professionali, lo scultore Renzo Bighetti ha “rivitalizzato” l’esposizione con il restauro degli oggetti e l’allestimento di nuovi supporti; Gianni Romano ha rifatto gli intonaci delle sale (che nel medioevo erano i magazzini del porto-canale); il fotografo Hans Visser ha offerto la sua consulenza per la ristampa delle fotografie che documentano le attività del passato; Daniela Lorenzoni e Cecilia Danusso si sono dedicate al restauro degli oggetti e all’allestimento.
Attualmente la Mostra comprende varie sezioni relative all’agricoltura del comprensorio: strumenti generici di lavoro, la vite e il vino, i mulini e i frantoi, l’allevamento e i suoi prodotti. Una seconda sala è dedicata alla casa e all’arredo domestico, ai giochi e alle tradizioni popolari. Ogni oggetto è corredato da una scheda che ne riporta il nome dialettale e quello italiano, la località di provenienza e informazioni sull’uso. Una terza sala, allestita a cura dell’ISCUM di Genova, è dedicata alla documentazione del porto-canale di Levanto, che dal Medioevo al sedicesimo secolo rappresentò il fulcro delle attività economiche del paese. All’interno della Mostra è presente una sezione bibliotecaria che raccoglie libri e documenti relativi al dialetto, alla storia e alle tradizioni locali.
Per il futuro si traguarda all’implementazione dell’esposizione con sezioni sulla tradizione artigianale, sui trasporti e la viabilità terrestre, sulla pesca, la navigazione e le attività marinare. “Siamo soddisfatti del lavoro portato a termine, che restituisce all’unica Mostra Permanente esistente a Levanto la dignità che merita la cultura materiale - dice l’assessore alla Cultura, Federica Lavaggi - La riscoperta, la valorizzazione e la diffusione delle attività domestiche ed economiche e delle tradizioni del nostro passato favoriscono un contatto più consapevole tra le nuove generazioni e il territorio. Ed è proprio in questa prospettiva che stiamo lavorando anche per creare una rete con le scuole del comprensorio, affinché le visite delle scolaresche diventino appuntamenti fissi nel percorso didattico degli studenti”. Nel periodo estivo la mostra è aperta dal venerdì alla domenica, dalle 21.30 alle 23.30, ma le sale sono visitabili anche in occasione delle principali festività e previo contatto telefonico ai numeri 0187.817776 e 331 2337632.