Padre Nazareno Taddei è morto alla Spezia sedici anni fa, il 18 giugno 2006, ma il suo insegnamento, fondamentale nel variegato mondo delle comunicazioni sociali, non solo rimane attuale ma in qualche modo prosegue. Lo fa attraverso Edav, la sua rivista di educazione audiovisiva (il titolo stesso sintetizza il concetto), che proprio in questo mese ha raggiunto il prestigioso traguardo del numero 500, e dei cinquant’anni di uscita.
Il primo numero di Edav portava la data del novembre 1972. Peraltro, come scriveva il religioso gesuita, “non è una nuova rivista. È la continuazione e lo sviluppo del vecchio ‘Note Schedario’, con l’indicazione più esplicita dell’orientamento che intende assumere: essere strumento mensile, basato su una precisa metodologia di educazione A l’immagine e CON l’immagine, per educatori, docenti e persone di cultura che sentono l’irruenza dei mass media nella vita contemporanea”.
Parole in certo modo profetiche: fatto sta che, da allora, sono trascorsi cinquant’anni e 500 numeri sotto quella testata. Un traguardo, scrive la redazione, “per noi più che sufficiente per esprimere gratitudine e riconoscenza verso un maestro di comunicazioni sociali e di vita come padre Nazareno Taddei a cui, con il prezioso contributo di alcuni amici, dedichiamo questo numero 500”.
La rivista, oggi diretta da Andrea Fagioli con la collaborazione, tra gli altri, di Gabriella Grasselli, ha proseguito nella sua attività senza tradire la lezione del suo fondatore. Ciò anche se, da qualche tempo, ha dovuto rinunciare all’edizione cartacea. Nell’ultimo numero si affrontano temi importanti ed attuali, come un ampio saggio di Luigi Zaffagnini sulla “Guerra in Ucraina tra storia e informazione: un quadro molto complesso” e un altro di Primo Goldoni “Da terapeuta verifico che molti hanno di sé e della vita una visione indotta dai media”.
Edav è gratuito per soci e per iscritti al Ciscs.
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