Torna - domenica 8 agosto, con inizio alle 21,15 ai giardini pubblici, con applicazione delle norme anti-Covid - la festa dell'emigrante promossa dalla Pro Loco delle Grazie per rendere omaggio ai graziotti emigrati dal paese e rimasti ad esso legati: un'iniziativa per consolidare il senso di appartenenza alla comunità che si allarga ben oltre i confini del borgo.
Quest'anno, grazie al materiale fornito dalle famiglie e alla collaborazione del Cantiere della Memoria che lo ha valorizzato, saranno tre i personaggi oggetto delle rievocazioni: il giornalista Pietro Ferro (scomparso nel 1992), il maestro d'ascia Luigi Bello e il meccanico-nautico Mario Lavagnini (scomparsi la scorsa primavera). Il primo, narratore del mutare delle epoche come inviato speciale del Secolo XIX, saldo al cordone ombelicale col borgo pur vivendo a Genova, sarà ricordato attraverso il filmato prodotto due anni fa dal Cantiere della Memoria, con riprese e montaggio a cura di Saul Carassale e Sara Bonati.
Nel documentario abbiamo ritessuto i ricordi di chi ha conosciuto Pietro, in particolare quelli della sorella Carla Ferro, filo conduttore della ricostruzione storica. A seguire l'omaggio a Luigi Bello e Mario Lavagnini, il primo protagonista di una storia giovanile di emigrazione in Australia, il secondo, andato a vivere a Follonica e 'battitore', per lavoro, delle coste mediterranee. Entrambi erano profondamente legati al paese come testimoniano le loro produzioni letterarie e come racconteranno i familiari col supporto della proiezione di fotografie.