Questa mattina, nella Sala Multimediale di Palazzo Civico, Roberto Gallina ha presentato la sua ultima 'fatica': il libro 'La mia vita tra motori e campioni' (edito da D'Arte), una sorta di autobiografia dove lo stesso Gallina ripercorre la sua carriera incrociando personaggi e storie come Agostini, Lucchinelli e l'incidente di Pasolini e Saarinen.
Presenti il Sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, l'Assessore allo Sport, Lorenzo Brogi, Roberto Gallina, il pilota spezzino che ha scritto una pagina importante della storia del motomondiale, Lorenzo Di Alesio, presidente C.A.M.S., Circolo Auto e Moto Storiche, e Paolo Paganini, consigliere C.A.M.S.
Team manager, tecnico-progettista, costruttore, ma soprattutto campione italiano e pilota ufficiale della Motobi, della Paton e della Benelli, Gallina è stato un vero simbolo delle due ruote italiane negli anni Settanta e Ottanta. Ha poi allestito un team, che, a partire dal 1978, gestisce in gara le Suzuki ufficiali. Nel ruolo di team manager arriva al titolo iridato nella classe 500, per due anni consecutivi, nel 1981 e 1982, con Marco Lucchinelli e Franco Uncini.
Gallina, uomo che ha dedicato gran parte della sua vita alle due ruote, ha sempre posseduto una grande capacità tecnica: dalla sua intuizione è nata infatti la progettazione del radiatore parabolico e la progettazione di un inedito servosterzo per utilizzare gomme di maggiore larghezza. Ha quindi sviluppato il progetto, in collaborazione con la Michelin, della ruota anteriore da 16" della quale furono dotate le sue moto. Sono frutto della sua genialità i primi esempi di air-box sulle motociclette. Nella progettazione e nella realizzazione delle motociclette si avvalse della collaborazione di Massimo Tamburini.