“A mezzogiorno del 28 agosto 1869 per la prima volta l’acqua del nostro Golfo sgorga nei nuovi bacini del Regio Arsenale Militare Marittimo della Spezia: è il battesimo dell’Arsenale e l’inizio di un nuovo destino per la nostra Città. La storia della Spezia, pur essendo centenaria e ben antecedente a quella costruzione, acquista nell’immaginario collettivo ancor oggi l’idea che l’inizio della communitas spezzina abbia avuto in quel momento il suo inizio. Storici contemporanei, locali e non solo, si sono spesso impegnati nel dimostrare le varie stratificazioni che la nostra Città ha avuto nel corso dei secoli, ma è innegabile che la costruzione dell’Arsenale è un evento storico che ha radicalmente cambiato il volto e la natura della Spezia.
L’idea di costruire qui un arsenale era già stata partorita da Napoleone che avrebbe voluto trasformare La Spezia in un “autre Toulon”, un’altra Tolone, con l’avvio di una base militare marittima.
Il progetto non venne mai realizzato, ma fu ripreso da Cavour grazie al fortuito incontro nella nostra Città con Domenico Chiodo nell’aprile del 1860 e, infatti, con un Regio Decreto del 1862, prese avvio la costruzione dell’Arsenale.
Le istituzioni spezzine non hanno affatto dimenticato questo importante traguardo dell’Arsenale Militare e in modo collegiale e sinergico, la Marina Militare, il Comune della Spezia, l’Autorità di Sistema Portuale, il Museo Tecnico Navale e il F.A.I. celebreranno la sua nascita dal 9 al 13 di ottobre con una serie di iniziative ed eventi che metteranno in risalto proprio lo stretto legame con la Città della Spezia.
Nei due Regi Decreti emanati nel 1862 l’Arsenale veniva ufficialmente dichiarato “opera di pubblica utilità”: la scommessa che le istituzioni oggi non devono perdere è proprio quella di non tradire quella definizione e la speranza è che dalle celebrazioni per il 150° dalla nascita dell’Arsenale Militare della Spezia possa scaturire una seria riflessione per non perdere tutte quelle opportunità che l’Arsenale potrebbe continuare a offrire al nostro territorio.
Il mio auspicio, infatti, è di una maggiore apertura da parte di tutte le istituzioni coinvolte su quelle aree che prima della storia arsenalizia appartenevano alla Spezia: non possiamo più permetterci di pensare che l’Arsenale sia il confine fra due storie, due territori, due città differenti. Con coraggio, invece, dovremmo immaginare un’unica Spezia, un’unica Città, per cambiare ancora il destino del nostro territorio”.
Pierluigi Peracchini
sindaco della Spezia